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Appello oncologi, il Senato approvi la legge sull'oblio senza modifiche

Oncologia Redazione DottNet | 09/11/2023 17:09

E' l'appello lanciato da Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica)

Chiediamo che il Senato approvi subito la legge per il diritto all'oblio oncologico, senza modifiche per il beneficio di tutti gli ex pazienti". E' l'appello lanciato da Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) in occasione di un convegno organizzato a Roma. Il 3 agosto la Camera ha approvato la norma per tutelare le persone guarite da un tumore, che oggi in Italia sono più di 1 milione. Nonostante la cartella clinica, però, per la burocrazia continuano a essere considerate malate, con discriminazioni nell'accesso a prestiti bancari e mutui, nelle adozioni e nella partecipazione a concorsi pubblici. Oggi si aspetta l'approvazione della legge in Senato.   "Ora - afferma Giordano Beretta, presidente Fondazione Aiom - non resta che attendere che il Senato approvi la norma, ma chiediamo che questo avvenga senza modifiche, perché diversamente i tempi si allungherebbero.

Successivamente sarà possibile definire, insieme al ministero della Salute, la differenziazione per tipologia di tumore e per stadio di malattia, con possibilità di diminuire i tempi di attesa per essere considerati guariti. Il limite massimo sarà comunque di 10 anni anche per i tumori con maggiore rischio di recidiva. Sia per gli adulti che per gli under 21, a cui serviranno 5 anni per essere 'fuori' dalla malattia, sarà però possibile ridurre i tempi".

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L'approvazione di questa legge è "un diritto di ogni cittadino - spiega Patrizia Marrocco, deputata e prima firmataria della proposta di legge -. Le discriminazioni verso chi ha vissuto un tumore non devono avere più possibilità di diffondersi in un Paese civile. Siamo già in ritardo rispetto agli altri Stati europei". La campagna #iononsonoilmiotumore, afferma Saverio Cinieri (nella foto), presidente Aiom, "ci ha permesso di raccogliere in pochi mesi più di 107mila firme, a dimostrazione di quanto questo tema stia a cuore alle persone. Oggi l'innovazione tecnologica e la ricerca ci permettono di curare e cronicizzare molte più neoplasie rispetto al passato, con un aumento di persone guarite che meritano di godere della loro vita senza subire discriminazioni". "Francia, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Portogallo e Romania hanno già emanato una legge: è arrivato il momento per l'Italia di unirsi a loro", conclude Angela Toss, ricercatrice presso l'Unità Complessa di Oncologia dell'AOU di Modena e membro Aiom.

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