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Altroconsumo, fascicolo sanitario elettronico: differenze tra regioni nell’organizzazione dei siti, dei dati contenuti e dei servizi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 13/12/2023 14:07

L'Associazione ha analizzato i Fascicoli Sanitari di 19 Regioni (mancano Molise e Valle d’Aosta per questioni di tempi) ed è emerso che in tutti i Fascicoli monitorati si accede con lo Spid o con la carta d’identità elettronica

il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) dovrebbe custodire tutta la storia della nostra vita sanitaria perché sia facilmente condivisibile con i professionisti sanitari a garanzia di un servizio più efficace ed efficiente, ma in realtà non è sempre così. Lo dimostra l’inchiesta di Altroconsumo sullo stato di "salute" dell’FSE, che offre una fotografia davvero molto eterogenea nelle varie regioni d’Italia.

Da questa indagine emergono infatti profonde differenze nell’organizzazione dei siti, dei dati contenuti e dei servizi messi a disposizione dei cittadini. Questo strumento - così come è stato pensato - deve contenere un nucleo minimo di dati e documenti: i dati identificativi e amministrativi dell’assistito, le informazioni del medico di base, i referti di laboratorio, il profilo sanitario sintetico, mentre altre informazioni sono facoltative.

A giugno 2023 Altroconsumo ha analizzato i Fascicoli Sanitari di 19 Regioni (mancano Molise e Valle d’Aosta perché non è stato possibile effettuare le rilevazioni in tempi utili) ed è emerso che in tutti i Fascicoli monitorati si accede con lo Spid o con la carta d’identità elettronica: in alcuni casi è ancora possibile entrare con il lettore della tessera sanitaria (strumento macchinoso e in parte superato). Tutti i Fascicoli riportano dati identificativi e amministrativi dell’assistito e le prescrizioni stampabili, un miglioramento decisivo rispetto al passato perché possono essere utilizzate in farmacia o nelle strutture. I referti riguardano per lo più gli accessi nelle strutture pubbliche, in diversi casi, invece, sono presenti i soli esami di laboratorio e mancano i referti delle visite specialisticheUn altro punto debole dei Fascicoli è il profilo sanitario sintetico che andrebbe compilato dal medico di famiglia: continua a essere assente e anche quando è presente l’icona, è di fatto vuota. Nel Fascicolo Sanitario di Marche e Sicilia non è ancora possibile cambiare il medico online. Purtroppo, solo nella metà dei Fascicoli analizzati è possibile pagare il ticket e/o gestire le esenzioni.

Su 19 siti analizzati solo 8 hanno ricevuto una valutazione positiva (come mostra la tabella sotto): si tratta di portali che oltre a fornire le informazioni di base tipiche del FSE offrono servizi extra.

In generale, la presenza e completezza delle informazioni (dati, ricette, referti...) e la grafica sono migliorati rispetto all’ultima indagine di Altroconsumo del 2020, sono stati fatti notevoli passi in avanti poiché tre anni fa, in diversi casi, esistevano fascicoli completamente vuoti. I servizi extra invece non sono ancora disponibili per tutti: solo in 13 Fascicoli su 19 è possibile prenotare esami e visite. 

La fotografia che Altroconsumo ha scattato mostra un’estrema variabilità fra le singole regioni, che porta a chiedersi come sia realizzabile l’interoperabilità fra i diversi Fascicoli Sanitari. In ogni caso, comunque, solo se ci sono evidenti benefici nell’uso dell’attuale Fascicolo Sanitario si può pensare che ci sia una massiccia adozione della versione 2.0 in arrivo nel 2026.

Sistemi molto diversi fra Regioni

In tutti i Fascicoli Sanitari Elettronici monitorati si accede con lo Spid o con la carta d’identità elettronica: in alcuni casi è ancora possibile entrare con il lettore della tessera sanitaria, ma come abbiamo già avuto modo di dire è uno strumento macchinoso e in parte superato. Tutti i Fascicoli riportano dati identificativi e amministrativi dell’assistito e le prescrizioni stampabili : si tratta di un miglioramento rispetto al passato quando spesso era di fatto un promemoria non utilizzabile con indicato solo il tipo di prescrizione. I referti riguardano per lo più gli accessi nelle strutture pubbliche (o al limite in alcuni casi sono comprese anche le strutture convenzionate con il SSN): si tratta di solito degli esiti degli esami di laboratorio (mancano ancora i referti delle strutture private). In diversi casi invece mancano i referti delle visite specialisticheUn altro punto debole dei Fascicoli è il profilo sanitario sintetico (una specie di carta d’identità dello stato di salute del paziente) che andrebbe compilato dal medico di famiglia: continua a essere assente e anche quando è presente l’icona, è di fatto è vuota. Nel Fascicolo Sanitario di Marche, Sicilia non è ancora possibile cambiare il medico online: vanno decisamente adeguati. Purtroppo solo nella metà dei Fascicoli analizzati è possibile pagare il ticket e/o gestire le esenzioni (per lo più quelle inerente al reddito). Su 19 siti analizzati solo otto hanno ricevuto una valutazione positiva: si tratta di portali che oltre a fornire le informazioni di base tipiche del FSE (ovvero raccolta di documentazione clinica) offrono servizi extra. Così facendo diventano realmente uno strumento utile che permette al cittadino di accedere più facilmente ai servizi sanitari.

Ci sono però anche aspetti che in generale sono stati migliorati rispetto a tre anni fa. In alcune Regioni come Toscana, Umbria e Trento la sezione del “taccuino personale” è ben suddivisa in sezioni: questo agevola l’inserimento dei dati da parte del paziente e rende più facile la consultazione. Vaccinazioni ed esenzioni sono voci maggiormente presenti rispetto al passato. In generale la presenza e completezza delle informazioni (dati, ricette, referti...) è migliorata dal 2020: sono stati fatti notevoli passi in avanti (tre anni fa in diversi casi avevamo trovato fascicoli completamente vuoti). Idem per la grafica: molti Fascicoli Sanitari l’hanno migliorata e ora hanno una la struttura ordinata, intuitiva e accattivante. I servizi extra (possono essere presenti direttamente all’interno del FSE oppure in un portale sanitario collegato) non sono ancora disponibili per tutti: solo in 13 Fascicoli su 19 è possibile prenotare esami e visite. Questo è un aspetto che va migliorato perchè prenotare una visita direttamente sul Fascicolo Sanitario, partendo dalla ricetta, è davvero molto comodo. In alcuni casi invece la prenotazione (ma anche altri servizi) può essere effettuata collegandosi a link esterni (e in questo caso capita di doversi loggare nuovamente): a volte i due sistemi non si parlano e per prenotare si deve inserire tutti i dati della ricetta. La Regione Toscana per esempio offre tanti servizi online (anche non inerenti alla salute) ma sono tutti su siti diversi (o app) non comunicanti tra loro e questo rende l’intera offerta un po’ confusa.

Fascicolo sanitario: un servizio da migliorare

La nostra inchiesta sullo stato di “salute” del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) a distanza di otto anni dalla sua nascita offre una fotografia davvero molto eterogenea nelle varie Regioni d’Italia. E non stiamo parlando solo dell’interfaccia o della veste grafica dei vari portali. Si tratta piuttosto di differenze nell’organizzazione dei siti e dei dati contenuti e dei servizi messi a disposizione dei cittadini. Si passa per esempio dal sito del Fascicolo Sanitario della Sicilia che si limita a raccogliere i documenti sanitari dei pazienti (come ricette, referti) a quello dell’Emilia Romagna che offre un vero e proprio portale sanitario in cui è possibile prenotare direttamente esami e visite sia con il SSN sia privatamente, pagare il ticket, cambiare il medico o il pediatra di famiglia e perfino gestire le esenzioni. Insomma una bella differenza fra Regioni  che non coincide di certo con l’intenzione iniziale del legislatore che voleva un Sistema nazionale che si parlasse. Il fascicolo sanitario infatti dovrebbe contenere tutta la storia della nostra vita sanitaria perché sia facilmente condivisibile con i professionisti sanitari a garanzia di un servizio più efficace ed efficiente. In realtà non è sempre così.

Verso il futuro: come sarà il Fascicolo Sanitario 2.0

La fotografia che abbiamo scattato mostra un’estrema variabilità fra le singole regioni. Con questa situazione ci si chiede come sia realizzabile l’interoperabilità fra i diversi Fascicoli Sanitari. Per arrivare preparati alle teoriche funzioni del Fascicolo Sanitario 2.0, bisognerebbe alimentare in modo omogeneo e arricchire di servizi utili i Fascicoli Sanitari esistenti. Alcuni cittadini a causa di un FSE povero di prestazioni hanno un rapporto con l’SSN più difficoltoso che altri. E questo non è giusto. Solo se ci sono evidenti benefici nell’uso dell’attuale Fascicolo Sanitario si può pensare che ci sia una massiccia adozione della versione 2.0 in arrivo nel 2026.

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