dottnet.menu.canale dottnet.menu.minisito dottnet.menu.ecm

Fp-Cgil, ecco perchè l'Acn medici di famiglia non va bene

Sindacato Redazione DottNet | 11/02/2024 19:26

"È ormai chiaro a tutti come sia necessario superare il rapporto libero professionale, che frammenta il sistema"

 La firma dell'intesa sull'Acn per i medici di famiglia non è piaciuta a tutti. Oltre allo Snami anche la Cgil non pare convinta dei contenuti. “È necessario un profondo cambiamento del rapporto di lavoro che per prima cosa dovrebbe liberarci, anche con l'Accordo collettivo nazionale, dalla spada di Damocle della quota capitaria. È ormai chiaro a tutti come sia necessario superare il rapporto libero professionale, che frammenta il sistema", commenta  il coordinamento nazionale Fp Cgil Medici.  "E invece, nulla di tutto ciò si intravede nell’Accordo. E’ mancato persino il coraggio di cancellare il riferimento alle ‘tre ore’ di lavoro quotidiano, da sempre tallone d’Achille della nostra categoria, che spesso viene additata come la parte debole dell’assistenza territoriale puntando il dito sui professionisti e non invece sul modello organizzativo e sui mancati investimenti.

Nessuna innovazione organizzativa né contrattuale, solo una parziale restituzione degli arretrati”.

Secondo Fp Cgil "ancora una volta si svendono le tutele per un piatto di lenticchie. Aumenta al contrario da 1.000 a 1.200 il cosiddetto rapporto ottimale di assistiti da prendere in carico con la possibilità di estenderlo fino 1.890 per ogni medico e con la previsione per i colleghi in pensione di tornare al lavoro come sostituti. Queste operazioni servono solo a nascondere la smisurata carenza di professionisti, causata negli anni dalla perdita di attrattività per i giovani medici di una professione che avrebbe dovuto essere il fulcro della garanzia di salute della cittadinanza. È un accordo che appesantisce i carichi di lavoro, invece di migliorarne le condizioni. Si arriva addirittura a ribadire la responsabilità dei medici di medicina generale negli accessi impropri nei pronto soccorso dimenticando il vero problema delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche".

pubblicità

"Inoltre – prosegue il coordinamento nazionale Fp Cgil Medici di Medicina Generale, che nell’occasione ha rilanciato il proprio Manifesto (clicca qui per scaricare il testo completo) - nell’Acn vengono introdotti elementi che favoriscono la regionalizzazione e la privatizzazione, ma viene ignorato il problema delle prestazioni erogate da anni per l'Inail e mai contrattualizzate, cosi come la conciliazione dei tempi di vita-lavoro diventa argomento di eventuale tavolo tecnico e non articolo di contratto, antistorico peraltro che questo riguardi solo le colleghe, come ad intendere che il prendersi cura dei propri cari sia compito e prerogativa solo femminile".

"Insomma – conclude la nota - l’unico elemento ad emergere è l’abissale distanza tra la fatica quotidiana dei medici di medicina generale e chi li rappresenta con una visione antiquata e frammentata del sistema che favorisce solo i tagli dei servizi a vantaggio di interessi privati. Oggi abbiamo perso l'occasione di cambiare il sistema e il rapporto di lavoro, migliorando tutele e diritti dei professionisti. Chi ha firmato dovrà spiegare alle lavoratrici ed ai lavoratori i motivi di scelte che non modificano nulla o addirittura peggiorano le attuali condizioni di lavoro. Soprattutto, dovrà chiarire quale progetto di medicina generale stanno proponendo se quella che entra a pieno titolo nell’integrazione del sistema salute o al contrario quella che rimane una monade che fa lavorare in condizioni non ottimali i professionisti il cui unico obiettivo è curare al meglio i pazienti”.

dottnet.title.comments

dottnet.field.label.comments.reply
dottnet.field.label.comments.showMore dottnet.field.label.comments.reply
dottnet.field.label.comments.showMore dottnet.field.label.comments.reply

dottnet.article.related

Tra le novità: trasformazione del corso di medicina generale in scuola di specializzazione, incentivi per i professionisti in aree disagiate, impiego flessibile degli specializzandi e introduzione stabile dello “scudo penale” per colpa lieve

Mandelli (FOFI): "Con Testo Unico Farmaceutica verso assistenza più moderna e accessibile. Confermato ruolo centrale dei farmacisti nella riforma"

Da giovedì 31 luglio, in seguito a una legge voluta dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, non sarà più possibile prorogare i contratti esterni dei medici "gettonisti"

"Utenti valutino l'opportunità di condividere i dati"

dottnet.article.interested

Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"

"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”

Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”

Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo

dottnet.article.latest

dottnet.pagina.piuletti