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Obesità: semaglutide 2,4 mg riduce il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori

Farmaci Redazione DottNet | 14/05/2024 12:22

La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza

Semaglutide 2,4 mg ha dimostrato una maggiore riduzione del rischio di MACE - eventi cardiovascolari avversi maggiori (morte cardiovascolare, infarto non fatale o ictus non fatale) - rispetto al placebo, indipendentemente della perdita di peso ottenuta in persone con malattie cardiovascolari associate a obesità o sovrappeso. Questi i risultati di una nuova analisi dello studio SELECT di Novo Nordisk presentati oggi al Congresso Europeo sull'Obesità - ECO, in corso in questi giorni a Venezia.1

I dati hanno, infatti, dimostrato che alla settimana 20 di trattamento con semaglutide 2,4 mg
i soggetti che hanno ottenuto una perdita di peso pari o superiore al 5 per cento, rispetto a quelli che hanno ottenuto una perdita di peso inferiore al 5 per cento, presentavano riduzioni del rischio MACE simili.1 Questi risultati rafforzano quanto emerso dai precedenti dati dello studio SELECT che suggerivano che gli outcome cardiovascolari potevano essere migliorati da meccanismi alternativi che non risguardassero la sola perdita di peso.1 Inoltre, la riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza.1

Semaglutide 2,4 mg, ad oggi, è l'unico agonista del recettore GLP-1 che ha dimostrato benefici cardiovascolari in persone con obesità e con malattie cardiovascolari ad essa associate. 

I risultati preliminari di SELECT, presentati lo scorso anno e sui quali si basa questa nuova analisi, mostravano come semaglutide 2,4 mg aggiunto allo standard di cura avesse contribuito alla riduzione del rischio di MACE del 20 per cento e alla riduzione media del peso corporeo del 9,4 per cento rispetto al placebo.2 È stato, inoltre, dimostrato, per un periodo fino a 5 anni, che la riduzione del rischio era indipendente dall'età, dal sesso, dall'etnia. «I risultati presentati sono un'ulteriore conferma dei dati pubblicati l'anno scorso e rinnovano la nostra convinzione nel fatto che i benefici cardiovascolari e la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori osservati con semaglutide 2,4 mg sono dovuti a qualcosa di più della perdita di peso», ha dichiarato Stephen Gough, Global Chief Medical Officer e responsabile del Global Medical Affairs di Novo Nordisk. 

Tutti gli abstract di Novo Nordisk saranno pubblicati sul sito web del congresso, 31st European Congress on Obesity.

Malattie cardiovascolari e obesità
L'obesità è una malattia cronica che richiede una gestione a lungo termine, è associata a molte gravi conseguenze per la salute e a una riduzione dell'aspettativa di vita. 

In particolare, è molto legata all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari, compresi infarto e ictus, e di mortalità. A livello mondiale, si prevede che la prevalenza dell’obesità nel 2035 raggiungerà oltre 1,5 miliardi di adulti, aumentando quindi di conseguenza anche i decessi correlati alle malattie cardiovascolari.5,6 Purtroppo, la situazione italiana risulta essere in linea con questo andamento, ad oggi l’11,4 per cento della popolazione vive con l’obesità e, di questi, l’80 per cento convive con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata.7 La combinazione è molto pericolosa, perché può aumentare fino all’85 per cento il rischio di eventi cardiovascolari fatali, ‘rubando’ almeno 6 anni di aspettativa di vita.
 
SELECT  
SELECT è stato uno studio randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo, disegnato
per valutare l'efficacia di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo come aggiunta alle cure standard per la prevenzione di MACE in persone con malattia cardiovascolare accertata, in sovrappeso o obesità e senza precedenti di diabete, per un periodo di cinque anni. Le persone incluse nello studio erano di età superiore ai 45 anni con un BMI ≥27 kg/m2.8  
L'obiettivo primario dello studio SELECT era dimostrare la superiorità di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo per quanto riguarda la riduzione dell'incidenza di MACE a tre punti, ossia morte cardiovascolare, infarto non fatale (infarto miocardico) o ictus non fatale. Gli obiettivi secondari erano confrontare gli effetti di semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo per quanto riguarda la mortalità, l'insufficienza cardiaca, i fattori di rischio cardiovascolare, compreso il metabolismo del glucosio, il peso corporeo e la funzionalità renale.2 
Lo studio ha arruolato 17.604 adulti ed è
stato condotto in 41 Paesi in oltre 800 siti di sperimentazione. SELECT è stato avviato nel 2018. 

Semaglutide 2,4 mg 
Semaglutide per via sottocutanea una volta a settimana 2,4 mg (Wegovy®) è un agonista del recettore del GLP-1 indicato come coadiuvante di una dieta a ridotto contenuto calorico e di un aumento dell'attività fisica per la gestione cronica del peso in adulti con un BMI pari o superiore a 30 kg/m2 (obesità) o in adulti con un BMI pari o superiore a 27 kg/m2 (sovrappeso) in presenza di almeno una comorbidità correlata al peso e in adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con un BMI iniziale pari o superiore al 95° percentile per età e sesso (obesità) e un peso corporeo superiore a 60 kg.9 Semaglutide 2,4 mg è disponibile in più di dieci Paesi.

Bibliografia

    • Abstract ECO 2024: Relevance of Body Weight and Weight Change on Cardiovascular Benefit with Semaglutide: A Pre-specified Analysis of the SELECT Trial.
    • Lincoff AM, Brown-Frandsen K, Colhoun HM, et al. Semaglutide and Cardiovascular Outcomes in Obesity without Diabetes. N Engl J Med. 2023; 389:2221-2232.
    • Studi prospettici C. Indice di massa corporea e mortalità per cause specifiche in 900.000 adulti: analisi collaborativa di 57 studi prospettici. The Lancet. 2009; 373:1083-1096.
    • Collaboratori GBDO, Afshin A, Forouzanfar MH, et al. Health Effects of Overweight and Obesity in 195 Countries over 25 Years. N Engl J Med. 2017; 377:13-27.

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