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Antiche infezioni virali legate al rischio di disturbi mentali

Neurologia Redazione DottNet | 22/05/2024 13:40

Attive nel cervello di pazienti con malattie come la depressione

Migliaia di sequenze di Dna derivanti da antiche infezioni virali sono attive nel cervello, e alcune di esse contribuiscono alla suscettibilità a disturbi psichiatrici come la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione. Lo rivela uno studio del King's College di Londra pubblicato su Nature Communications.    L'8% del nostro genoma è composto da sequenze chiamate Retrovirus Endogeni Umani (HERVs), che sono prodotti di antiche infezioni virali avvenute centinaia di migliaia di anni fa. Fino a poco tempo fa, si pensava che questi "virus fossili" fossero semplicemente DNA spazzatura, senza alcuna funzione importante nel corpo. Tuttavia, gli scienziati hanno scoperto dove si trovano questi virus fossili nel nostro DNA, permettendoci di comprendere meglio quando sono attivi e quali funzioni potrebbero avere.    Il nuovo studio è il primo a dimostrare che un insieme specifico di HERVs attivi nel cervello umano contribuisce alla suscettibilità ai disturbi psichiatrici, segnando un passo avanti nella comprensione dei complessi componenti genetici che favoriscono queste condizioni.    Lo studio ha analizzato dati provenienti da ampi studi genetici che coinvolgono decine di migliaia di persone, sia con che senza condizioni di salute mentale, nonché informazioni da campioni di cervelli di autopsia di 800 individui, per esplorare come le variazioni del DNA legate ai disturbi psichiatrici influenzino l'attività degli HERV.

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I ricercatori hanno scoperto che alcune varianti di rischio genetico per disturbi mentali influenzavano preferenzialmente l'attività degli HERV. I ricercatori hanno riportato cinque profili di attività degli HERV associati ai disturbi psichiatrici, tra cui due HERV associati al rischio di schizofrenia, uno al rischio sia di disturbo bipolare che di schizofrenia, e uno al rischio di depressione.    I disturbi psichiatrici hanno una componente genetica sostanziale, con molte parti del genoma che contribuiscono incrementando la suscettibilità. Lo studio individua cinque sequenze genetiche 'fossili' rilevanti per i disturbi psichiatrici. Sebbene non sia ancora chiaro come questi HERV influenzino le cellule cerebrali per conferire questo aumento del rischio, i risultati suggeriscono che la regolazione della loro attività sia importante per la funzione cerebrale.
  

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