Canali Minisiti ECM

Problemi di equilibrio per chi ha avuto il Covid

Neurologia Redazione DottNet | 12/07/2024 09:49

Risultati incoraggianti per le cure arrivano dallo studio internazionale coordinato da Arianna di Stadio, docente all'Università di Catania e ricercatrice all'Ucl Queen Square Neurology di Londra

Speranze per il trattamento dei problemi di equilibrio evidenziati in vari pazienti nella fase post Covid. I primi risultati incoraggianti arrivano dallo studio internazionale coordinato da Arianna di Stadio, docente all'Università di Catania e ricercatrice all'Ucl Queen Square Neurology di Londra.     "Stiamo studiando gli effetti della neuroinfiammazione sui disturbi dell'equilibrio nel post Covid e stiamo conducendo uno studio internazionale che sta coinvolgendo Italia, Uk e Usa per capire come l'infezione da Covid 19 possa essere responsabile dei disturbi cronici dell'equilibrio, in particolare della Postural Persistent Perceptual Dizziness (Pppd).

Con questo termine, semplificato in 3pd, definiamo una condizione di disturbo dell'equilibrio persistente generalmente negativo a tutti i test diagnostici dell'equilibrio, che induce sensazione di instabilità nel paziente con una importante limitazione della normale attività quotidiana. Il disturbo è legato ad un deficit di compenso centrale dopo uno o più episodi di vertigini, in genere vertigini parossistiche benigne (quelle causate dallo spostamento anomalo degli otoliti)", spiega Di Stadio. 

pubblicità

"L'origine della mancanza di compenso in seguito alla vertigine è oggetto di ampio studio e la neuroinfiammazione è certamente implicata nel processo di non recupero - aggiunge la neuroscienziata - I risultati preliminari dello studio multi-centrico che stiamo conducendo, che in Italia vede capofila il Santa Lucia Irccs di Roma, dimostrano che la neuroriabilitazione può aiutare a risolvere il problema, ancor meglio se associata a una molecola anti neuroinfiammazione.   Poiché abbiamo esperienza nell'utilizzo con successo della Pealut ultra micronizzata per il trattamento della brain fog ed i disturbi olfattivi, lo stiamo testando anche nella Pppd".    "Attualmente i dati preliminari su 17 pazienti dimostrano che in 2 di loro (11.8%) l'infezione da Covid-19 ha causato la Pppd, mentre in 6 casi (35.3%) l'infezione ha peggiorato i sintomi. Si può quindi ipotizzare che in 8 dei 17 pazienti osservati (47%) l'infezione ha un ruolo su questa condizione. Se consideriamo questo disturbo dell'equilibrio tra i disturbi del Long-Covid, questi dati, seppur preliminari, identificano un 11% della Pppd legata all'infezione da Sars-CoV2, percentuale che è in linea con i dati relativi al Long-Covid", afferma Di Stadio.
 

Commenti

I Correlati

Circolazione su bassi livelli ma l'immunità della popolazione è in calo

Studio britannico, è associato al mantenimento del volume delle aree cerebrali chiave

Ancona, intervento complesso per bloccare diastematomielia

Studio realizzato grazie a uno strumento dello Iuss di Pavia

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti