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Internisti, con mix di caldo e solitudine aumentano i ricoveri degli anziani

Medicina Interna Redazione DottNet | 26/08/2024 16:00

Gli ospedali non chiudono e aumenta il carico di lavoro

 Non sono tanto i picchi di calore ad incrementare l'afflusso dei pazienti anziani ai servizi di emergenza, ma anche l'aggravarsi di situazioni pregresse, la solitudine e la mancanza di strutture di assistenza sociale nel periodo estivo. "Il caldo può aggravare la situazione. Penso a quei pazienti con scompenso cardiaco, malattia renale cronica, insufficienza respiratoria o diabete - spiega Dario Manfellotto (nella foto) presidente Fondazione Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi)- L'età adulta è poi un elemento che si aggiunge a creare la condizione cosiddetta di fragilità.

    Un concetto non soltanto di tipo clinico e anagrafico ma anche legato alla condizione sociale. Non dimentichiamo che chi vive condizioni di povertà e disagio è soggetto più facilmente a scompensi e allora in questi casi, il ricorso all'ospedale diventa necessario, specie se c'è disidratazione, a cui può aggiungersi una condizione di stato confusionale. Ma gli ospedali non chiudono per ferie e questo lo si deve ai sacrifici sostenuti dai medici per coprire la carenza di personale già di per sé cronica".

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Per chi resta in servizio, secondo una indagine della Faodi, il volume di lavoro aumenta nel 42,7% dei casi e ciò incide "abbastanza" sull'assistenza offerta ai cittadini nel 51% dei nosocomi. Tra le problematiche sollevate da Manfellotto pesa anche la solitudine. "In certi casi, il nucleo familiare può venire meno - continua-. Gli anziani, rimasti soli, non vengono spronati. Molti hanno anche una certa dipendenza a svolgere attività quotidiane, tipo fare la spesa, lavarsi, prendere le medicine, o ricordarsi di bere". Per Francesco Dentali, Presidente della Società Scientifica Fadoi, l'aumento dei ricoveri di pazienti anziani negli ospedali d'estate, va a sommarsi anche con il prolungamento della degenza. "L'anziano ricoverato e solo, d'estate ha meno possibilità di ritornare a domicilio- spiega- anche perché i servizi di sostegno sociale nelle città sono meno presenti. Questo per noi significa un rallentamento nella possibilità di dimettere certi pazienti.    Purtroppo però l'aumento dei giorni di ricovero è associato anche a un aumentato tasso di complicanze", conclude. 
 

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