La riforma voluta da Anna Maria Bernini prevede due mesi di corsi in ateneo su chimica, fisica e biologia, poi 93 quesiti in simultanea in tutta Italia: come sarà la prova di ammissione alla facoltà di Medicina
riforma voluta da Anna Maria Bernini prevede due mesi di corsi in ateneo su chimica, fisica e biologia, poi 93 quesiti in simultanea in tutta Italia: come sarà la prova di ammissione alla facoltà di Medicina
Tre esami: in Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, massimo due appelli per ciascuno, sei crediti a materia, 31 domande a cui rispondere entro 45 minuti di tempo per ogni insegnamento: sono le nuove regole che gli aspiranti medici dovranno superare, dopo il semestre aperto, per essere ammessi alla facoltà di Medicina dopo la riforma che ha abolito i test d'ingresso e istituito un semestre aperto. Con il passare dei giorni - sono in via di predisposizione i decreti ministeriali - si delinea più chiaramente come saranno strutturati gli esami: a ciascun insegnamento sono assegnati sei crediti formativi. La riforma voluta da Anna Maria Bernini prevede tre esami scritti di quarantacinque minuti l'uno, da completare uno dietro l'altro, in contemporanea in tutte le facoltà d'Italia: 31 domande per ogni disciplina, di cui 21 a riposta multipla e 10 in «modalità a completamento», in cui il compito consiste nell'inserire la parola mancante per completare la frase.
Saranno le università - nel rispetto dell'autonomia - a disciplinare la didattica e adeguare i piani di studio. La ministra dell'Università Anna Maria Bernini ha sempre chiarito che il presupposto sono le lezioni in presenza, salvo la possibilità di collegamenti a distanza.
Al ministero non vogliono sentir parlare di concorsone, né di quiz a crocette, né di quizzone, ma la modalità del nuovo esame di accesso dopo il semestre aperto a cui si possono iscrivere tutti, assomiglia molto alla struttura del vecchio concorso che sostituisce. La novità è che è rinviato di sei mesi e che la preparazione, finora demandata a società specializzate nell'allenare gli studenti a queste prove, è ora a carico delle università che dovranno garantire agli studenti corsi adeguati - ognuno vale sei crediti - per poter passare il concorso. Contro il rischio di sovraffollamento in alcuni degli atenei più blasonati o più centrali, le lezioni potranno essere attivate anche online. Per quanto riguarda l’assegnazione dei posti in graduatoria e nelle diverse università, si attendono ancora i dettagli dal ministero. Non dovrebbero esserci altri criteri, se non i risultati degli esami del primo semestre. In caso di parità il posto sarà assegnato a chi ha indicato l’ateneo di destinazione come prima scelta: al momento dell’iscrizione al primo semestre gli studenti possono indicare cinque atenei, oltre a scegliere un secondo corso di laurea nel caso non passino la selezione e non rientrino nei posti previsti.
Anaao-Assomed boccia però la novità: "è un meccanismo macchinoso che posticipa la selezione, fioccheranno i ricorsi", mette in guardia il segretario, Pierino Di Silverio. Intanto oggi l'istituto Invalsi ha reso noto che la dispersione scolastica in Italia, nel 2024, si attesta al 9,8%, avvicinandosi all'obiettivo europeo del 9%, previsto per il 2030. "Dal 2000 a oggi - ha spiegato Roberto Ricci, presidente Invalsi - l'Italia ha compiuto significativi progressi: dal 25,1% del 2000, uno dei più elevati nell'Unione Europea, il valore nel 2023 ha raggiunto il 10,5%, e nel 2024 si è attestato al 9,8%, avvicinandosi all'obiettivo europeo del 9% previsto per il 2030". "Questi risultati sono il frutto di politiche educative mirate e interventi specifici", ha concluso il presidente Invalsi, che tuttavia ha ammonito: "permangono sfide significative che richiedono ulteriori sforzi per garantire un'istruzione equa e realmente inclusiva per tutti".
L’Italia guida la classifica delle candidature e vanta una vincitrice tra i sei ricercatori premiati. Annunciato il nuovo bando Fellowship 2025 che si arricchisce del Research Equity Prize per progetti nei Paesi in via di sviluppo
Silvestro Scotti: Lottiamo da soli per salvare il diritto alla salute dei cittadini. In questi anni troppo fango sui medici di famiglia
Sempre più primari nominati dalle Università tagliano le prospettive di carriera ai medici ospedalieri
Ricerca Osservatorio sanità digitale PoliMi durante Forum Pa
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti