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Artrite reumatoide, dal 1990 casi raddoppiati nel mondo

Reumatologia Redazione DottNet | 17/06/2025 13:30

Erano 17,9 milioni nel 2021. Crescono gli anni vissuti con disabilità

 I casi di artrite reumatoide sono quasi raddoppiati negli ultimi decenni. Nel 2021 si stima che 17,9 milioni di persone nel mondo convivevano con la malattia rispetto ai circa 9 milioni del 1990, con tassi di incidenza e prevalenza in costante aumento soprattutto tra gli adulti di mezza età. Nonostante un calo del 32,7% del tasso di mortalità per età dal 1980, il numero totale di anni di vita vissuti con una disabilità (daly) dovuti alla parologia è aumentato del 99% dal 1990 (quasi raddoppiato), raggiungendo oltre 3 milioni nel 2021.

  Sono i dati emersi dall'analisi più completa sull'artrite reumatoide condotta finora, resa nota sugli Annals of the Rheumatic Diseases, e riferiti all'ANSA da Queran Lin dell'Imperial College London. L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica di natura autoimmune, che colpisce principalmente le articolazioni. È caratterizzata da infiammazione, dolore, gonfiore e rigidità.

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  Lo studio integra il più grande set di dati spazio-temporali sull'artrite reumatoide, che copre 953 località globali e locali dal 1980 al 2021; ha utilizzato anche l'intelligenza artificiale per fare simulazioni sui trend futuri e sui possibili effetti di interventi.  L'analisi ha osservato che a livello globale vi sono significative disuguaglianze con un onere sproporzionatamente più elevato a carico dei paesi ricchi. A livello regionale si vede come nel West Berkshire nel Regno Unito vi è un tasso di incidenza di 35,1/100.000. Gli anni vissuti con disabilità sono aumentati del 62,55% dal 1990, con Finlandia, Irlanda e Nuova Zelanda con gli aumenti maggiori.   Usando l'intelligenza artificiale, gli esperti hanno stimato che il controllo del fumo potrebbe ridurre i decessi per artrite reumatoide del 16,8% e gli anni vissuti con disabilità del 20,6% nelle regioni ad alto tasso di fumatori (ad esempio la Cina).
  

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