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Medicina di famiglia, appello alla Regione per la sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Regionale. Fimmg Campania

Sindacato Redazione DottNet | 18/08/2025 17:08

"Potenziare un’assistenza che ogni anno in regione garantisce 60mln di prestazioni"

«È cruciale arrivare al più presto alla sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Regionale, superando ogni possibile empasse sulle Case di Comunità e sulle AFT. Un buon AIR potrebbe permettere alla Campania di recuperare terreno anche sul fronte degli screening». A lanciare l’appello è Luigi Sparano (nella foto), segretario regionale vicario della Fimmg Campania, che sottolinea la necessità urgente di affrontare la drammatica carenza di medici di medicina generale e di attivare modelli organizzativi territoriali in grado di dialogare efficacemente con le Case di Comunità, promuovendo un’evoluzione delle AFT. «È l’unica strada percorribile per tutelare il territorio – afferma Sparano – e per non disperdere il lavoro costruito con gli accordi regionali del 2020, che hanno già portato alla medicina generale 700 infermieri e 2.

800 collaboratori di studio». La Fimmg Campania sollecita con forza la ripresa del confronto istituzionale, consapevole che l’evoluzione del sistema territoriale è la sola via per contrastare la fuga dei medici e garantire stabilità alla professione. «È fondamentale – aggiunge Corrado Calamaro, anche lui della Fimmg Campania – restituire dignità e strumenti ai medici, permettendo loro di accedere alla diagnostica di primo livello».

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Strumenti che, oggi, restano preclusi agli ambulatori dei medici di famiglia, ma che sono invece disponibili in contesti non medici, come le farmacie. «Non esiste alcuna ragione per cui questi strumenti non possano essere utilizzati anche negli studi dei medici, nelle AFT e nelle Case di Comunità», conclude Calamaro. Dalla Fimmg Campania arriva quindi un appello forte e chiaro: è necessario proseguire un percorso già tracciato, l’unico in grado di salvaguardare davvero i territori, le periferie e una medicina generale capace di rispondere all’aumento delle fragilità e delle vulnerabilità, tutelando allo stesso tempo la sostenibilità del Servizio sanitario pubblico. «Tutto questo – avverte Sparano – rischia di restare lettera morta senza un nuovo accordo regionale che rafforzi la rete delle cure territoriali. Proseguire questo cammino significherebbe anche rendere la professione più attrattiva agli occhi dei giovani medici». Non promuovere lo sviluppo dell’assistenza di prossimità, infatti, sarebbe ancora più grave se si considera che, negli ultimi cinque anni, i medici di famiglia hanno garantito – da soli – oltre 60 milioni di accessi l’anno in regione. Dati ufficiali, consultabili attraverso le piattaforme delle 181 e AFT campane.

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