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Intelligenza artificiale, il futuro del benessere è personalizzato, predittivo e sostenibile

Professione Redazione DottNet | 15/10/2025 13:40

L’Intelligenza Artificiale sta riscrivendo le regole anche nel mondo dell’integrazione alimentare. Non più solo prodotti “per tutti” ma soluzioni su misura modellate sui dati di ciascun individuo

L’Intelligenza Artificiale sta riscrivendo le regole anche nel mondo dell’integrazione alimentare. Non più solo prodotti “per tutti” ma soluzioni su misura modellate sui dati di ciascun individuo

. Algoritmi avanzati, data analytics e automazione stanno cambiando il modo in cui gli integratori vengono ideati, prodotti e consigliati. Oggi, grazie all’AI, è possibile analizzare dati biometrici, genetici e comportamentali, prevedere bisogni futuri sulla base dello stile di vita e offrire un’esperienza di benessere completamente centrata sull’individuo.

Allo stesso tempo, l'utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore degli integratori alimentari è in grado di supportare le aziende nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti: analizzando grandi quantità di dati molecolari e di mercato, si può prevedere la bioattività e la tossicità di nuove molecole, riducendo i tempi e i costi di sviluppo.

Infine, l’AI sta avendo un impatto significativo anche sulla sostenibilità del settore, agendo lungo l'intera filiera, dall'approvvigionamento delle materie prime fino al consumo. Sono questi alcuni dei temi di cui si è parlato in occasione dell’Assemblea annuale di Integratori & Salute, la realtà nazionale più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, che conta circa 200 aziende nazionali e multinazionali su tutto il territorio italiano ed è parte di Unione Italiana Food, aderente al sistema Confindustria.

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L’Assemblea, che si è tenuta oggi a Milano presso la Torre PwC, ed è stata organizzata con il sostegno di Schneider Electric, si è aperta con uno speech introduttivo di Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute, a cui è seguito l’intervento di Annarita Bellarosa, Director Health, Pharma & Life Sciences di PwC Italia, che ha affrontato il tema: "AI e digitalizzazione: trend, impatti e strategie di adozione". A seguire, è stata la volta di Alberto Cremilli, Life Science Segment Manager Schneider Electric, che ha esposto una presentazione su "AI per nutrire il benessere, sfide e opportunità per l’industria nutraceutica sostenibile"; infine, ha chiuso i lavori Jacopo Lucci, CSO, Bios-Therapy, Physiological Systems for Health SpA con una relazione dal titolo: "L’attività e il meccanismo fisiologico delle matrici naturali: AI e diagnostica in vitro multiomica".

IL MERCATO MONDIALE DELL’AI È IN FORTE CRESCITA: L’IMPATTO SUL SETTORE DELLA SALUTE

L’analisi "AI e digitalizzazione: trend, impatti e strategie di adozione", presentata da PwC Italia, evidenzia come il mercato globale dell’AI crescerà fino a 2T$ entro il 2030 e costituirà una delle principali leve d’innovazione e competitività. Nel 2024, in Italia, il valore del mercato dell’AI è stato pari a 1.3B$ (+58% vs 2023). Allo stesso tempo, il 59% delle grandi imprese italiane ha già un progetto attivo in ambito AI (vs. una media europea del 69%).

Secondo l’analisi di PwC, si prevede che, entro il 2030, sarà di 868 B$ l’impatto dell’AI nel settore della salute a livello globale, riconducibile sia al risparmio sui costi (646B$) che al miglioramento dei ricavi (222B$). Nel 2025, nel nostro Paese il 31% dei cittadini italiani ha utilizzato strumenti di GenAI (+9% rispetto al 2024) e l’11% lo ha fatto in ambito sanitario. Si stima che il livello di adozione dell’AI nel settore della salute oggi si colloca tra il 10%-30%, ma entro il 2030 supererà il 30%, trasformando processi, servizi e modelli di cura.

"Dalla nostra analisi emerge come l’AI sia destinata a rivoluzionare la sanità del futuro offrendo rilevanti benefici sia da un punto di vista del risparmio economico che in termini di efficienza operativa e nella prevenzione, diagnosi e cura", ha affermato Annarita Bellarosa, Director Healthcare, Pharma & Life Sciences di PwC Italia. "Sarà sempre più possibile semplificare le pratiche amministrative e di back office, ottimizzare l’allocazione delle risorse e dei flussi di lavoro, migliorare il Customer Care, l’engagement e l’aderenza dei pazienti. Allo stesso tempo, si potranno fare analisi predittive su prognosi e outcome, migliorare l'accuratezza diagnostica e creare piani di trattamento personalizzati. Infine, sarà possibile favorire assistenza a distanza, facilitare la formazione del personale e l'informazione dei pazienti".

L’AI OGGI STA TRASFORMANDO IN PROFONDITÀ ANCHE LA FARMACIA

Quella della AI è una rivoluzione che coinvolge anche il canale della farmacia. Dall’ ottimizzazione delle attività manuali per ridurre errori e tempi, al miglioramento della gestione del magazzino, del riordino automatico dei farmaci e della predizione della domanda stagionale. Il tutto passando per una sempre maggiore personalizzazione del servizio all’utente-paziente che vede protagonisti chatbot e assistenti virtuali. Allo stesso tempo, grazie all’AI sarà possibile identificare i pazienti a rischio di non aderenza terapeutica, inviare reminder automatici per terapie e ritiro farmaci, monitorare pazienti tramite dispositivi collegati.

L’INTEGRAZIONE ALIMENTARE DEL FUTURO: TRA NUOVE SFIDE E RESPONSABILITÀ ETICA

L’uso dell'AI nel settore dell’integrazione alimentare presenta però anche delle sfide: nonostante i suoi numerosi vantaggi, è fondamentale che l'intelligenza artificiale non sostituisca il ruolo centrale dei professionisti della salute. Medici, dietisti, farmacisti e nutrizionisti restano figure insostituibili nell’interpretare i bisogni individuali, fornire consigli personalizzati e garantire un approccio etico e sicuro all’integrazione alimentare.

"Grazie all’AI, stiamo entrando in una nuova era dell’integrazione alimentare, in cui ogni prodotto può essere pensato per un preciso profilo nutrizionale e un determinato stile di vita", ha sostenuto Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. "È una rivoluzione che coinvolge la ricerca e sviluppo, ma anche la produzione e il rapporto con i consumatori. Basti pensare che oggi l’AI viene già impiegata per analizzare big data nutrizionali e scientifici in tempo reale, ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi, prevedere la domanda di mercato e migliorare la gestione della supply chain. In questo scenario, le aziende italiane di integratori alimentari stanno investendo in AI e digitalizzazione per restare competitive in un contesto sempre più orientato al benessere personalizzato, alla sostenibilità e alla trasparenza. È fondamentale, tuttavia, che questo progresso sia accompagnato da un approccio etico, responsabile e regolamentato. L’uso dei dati, l’accuratezza delle raccomandazioni e la tutela del consumatore devono restare al centro".  

L’IMPATTO DELL’AI PER LA SOSTENIBILITÀ DELLA FILIERA DEGLI INTEGRATORI

Nel processo di produzione, l'AI può rivelarsi uno strumento prezioso per monitorare continuamente i dati al fine di identificare inefficienze, prevenire guasti delle macchine e ottimizzare i consumi energetici, riducendo costi e sprechi di risorse.

Su questo tema, Alberto Cremilli, Life Science Segment Manager di Schneider Electric: "Nel settore degli integratori alimentari, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’analisi dei dati, orientando le attività operative verso una produzione più efficiente. Il focus è sugli asset che incidono maggiormente sui costi operativi, come la gestione dei compressori e delle utilities, elementi critici nei processi produttivi. L’applicazione dell’AI alle utilities, ad esempio, consente una riduzione degli Opex grazie a un uso più razionale di risorse come acqua e agenti chimici impiegati nei trattamenti, con un’ottimizzazione dei consumi che può arrivare fino al 10%. Inoltre, l’AI permette di modulare il carico produttivo in funzione della domanda, migliorando la pianificazione e incrementando la produttività complessiva".

AI e matrici naturali: una rivoluzione nella ricerca

Per Jacopo Lucci, CSO, Bios-Therapy, Physiological Systems for Health SpA, l’AI sta rivoluzionando il modo in cui vengono studiate le matrici naturali, ossia i complessi di sostanze bioattive che costituiscono la base degli integratori naturali. A differenza dei nutraceutici, intesi come integratori costituiti da sostanze purificate, che agiscono in modo mirato su un singolo bersaglio, le matrici naturali esercitano un’azione diffusa e sistemica, coinvolgendo più funzioni fisiologiche contemporaneamente. "La diagnostica in vitro multiomica - ha raccontato Lucci - consente di raccogliere grandi quantità di dati sul funzionamento dell’organismo, fornendo una fotografia completa delle risposte fisiologiche. L’intelligenza artificiale diventa lo strumento chiave per interpretare questi dati, individuando correlazioni e schemi che non sarebbero riconoscibili a livello umano. Questo permette di analizzare in modo oggettivo come le matrici naturali influenzino i sistemi fisiologici e di quantificarne gli effetti. L’applicazione dell’AI e della diagnostica multiomica alla ricerca sulle matrici naturali apre una nuova fase per l’industria degli integratori. È oggi possibile comprendere e misurare i meccanismi d’azione delle sostanze costituenti le matrici naturali, valutandone gli effetti non in modo isolato ma come parte di un sistema dinamico e interconnesso. Questo approccio porta verso una integrazione alimentare più precisa, trasparente e sostenibile, in grado di coniugare innovazione scientifica, efficacia fisiologica e rispetto per l’ambiente".

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