Oltre 7.000 nuovi professionisti saranno reclutati. Aumenti fino a 3.000 euro per i medici e 1.630 per gli infermieri
«Priorità a famiglia, salari e sanità, in una manovra molto seria ed equilibrata». Con queste parole la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato l’approvazione della manovra economica 2026, arrivata il 17 ottobre con il via libera del Consiglio dei ministri. Il Documento programmatico di bilancio, che getta le basi per la nuova Legge di bilancio, prevede interventi complessivi per 18,4 miliardi di euro, finanziati in parte con un lieve aumento del deficit e per 17,3 miliardi grazie a riduzioni di spesa e nuove entrate.
Tra le principali fonti di copertura figurano 4,3 miliardi provenienti da “misure a carico del settore finanziario e assicurativo”, che nell’arco di tre anni diventeranno 11 miliardi, anche grazie a una nuova addizionale Irap destinata al sostegno della sanità. A queste risorse si aggiungono 2,2 miliardi di tagli ai ministeri e quasi 5 miliardi derivanti dalla rimodulazione del Pnrr.
In conferenza stampa, Meloni ha illustrato i principali interventi: «Interveniamo sull’Irpef, concentrandoci sul ceto medio, con una misura che vale circa 2,8 miliardi di euro. Mettiamo inoltre 1,9 miliardi sui salari attraverso la detassazione dei premi di produttività e dei turni festivi e notturni». La premier ha ringraziato il mondo bancario e assicurativo per la collaborazione: «C’è stato un contributo importante da parte di questi settori, con cui abbiamo avuto lunghe interlocuzioni. Non era scontata una disponibilità simile da parte di grandi portatori di interessi, ma tutti abbiamo compreso le priorità del momento».
Sanità: più fondi, nuove assunzioni e lotta alle liste d’attesa
La sanità pubblica è uno dei cardini della manovra 2026. Il progetto di legge prevede un incremento del Fondo sanitario nazionale di 2,4 miliardi di euro per il 2026, che si aggiunge agli stanziamenti già previsti nella precedente legge di bilancio, portando il finanziamento complessivo a 142,9 miliardi, ossia 6,3 miliardi in più rispetto al 2025. L’obiettivo è un piano di rilancio del Servizio sanitario nazionale fondato su tre direttrici: assunzioni di nuovo personale, riduzione delle liste d’attesa e potenziamento della prevenzione. Le risorse serviranno ad assumere oltre 6.000 infermieri e 1.000 medici, a incrementare gli stipendi del personale sanitario e a rafforzare i programmi di screening oncologici, oltre a rendere strutturale la farmacia dei servizi. Previsti inoltre 350 milioni di euro per i farmaci (con aumento del tetto di spesa dello 0,25%) e 280 milioni per i dispositivi medici, per coprire i costi delle nuove terapie e ridurre il contenzioso con le aziende fornitrici. Attenzione anche alla salute mentale e alle cure palliative, con interventi volti ad avvicinare i servizi ai cittadini e sostenere un sistema sanitario sotto pressione.
«Da quando ci siamo insediati, le risorse destinate alla sanità sono cresciute dai 126 miliardi del 2022 ai 136,5 del 2025, con un incremento di oltre 10 miliardi», ha ricordato Meloni. «Con questa manovra portiamo il fondo a 142,9 miliardi, aggiungendo 2,4 miliardi in più rispetto a quanto già previsto. Se manterremo questo ritmo, a fine legislatura avremo incrementato di circa 30 miliardi le risorse destinate alla sanità». La premier ha annunciato anche aumenti retributivi medi di 1.630 euro annui per gli infermieri e circa 3.000 euro per i medici.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato che «la salute dei cittadini è una priorità per questo governo. Con la manovra 2026 potenziamo la sanità pubblica, assumiamo più personale, miglioriamo le retribuzioni e riduciamo le liste d’attesa, rafforzando la prevenzione e la salute mentale». Il vicepremier Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per il risultato: «Abbiamo chiesto da tempo più assunzioni di medici e infermieri. Questa è una prima risposta concreta all’interno di una strategia più ampia».
Le misure sanitarie nel dettaglio
Risorse. Il progetto di legge di bilancio 2026 prevede un incremento del finanziamento corrente dello Stato al Servizio sanitario nazionale per l’anno 2026 di 2,4 miliardi di euro che si aggiunge a quanto già programmato per lo stesso anno con la legge di bilancio 2025, determinando un finanziamento complessivo per il 2026 di 142,9 miliardi di euro, superiore di oltre 6,3 miliardi di euro rispetto al finanziamento per l’anno 2025.
Farmaci. Nel solco della revisione della governance della spesa farmaceutica avviata con le precedenti leggi di bilancio, si prevede una rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica sia per gli acquisiti diretti (+0,20%), sia per la spesa convenzionata (+0,05%), per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro, per assorbire l’impatto derivante dall’introduzione di nuovi farmaci sul mercato, spesso più costosi, ed il passaggio di farmaci dal fondo degli innovativi a quello per gli acquisti diretti. È prevista la stabilizzazione della farmacia dei servizi dopo la sperimentazione condotta dal 2018 al 2025, per una offerta di servizi sanitari più vicini al cittadino, per un ammontare di 66 milioni di euro. Sono poi previsti interventi anche nell’ottica di una revisione del payback (in particolare prevedendo l’eliminazione del payback 1,83%).
Dispositivi medici. Si prevede un incremento del tetto di spesa per i dispositivi medici, per un ammontare complessivo di 280 milioni di euro, per proseguire il percorso avviato dal Governo di revisione della governance del settore, adeguando il vincolo di legge al mutato livello dei consumi del Servizio sanitario nazionale e alleggerendo l’onere del contenzioso instauratosi, con beneficio anche per le aziende fornitrici che garantiscono un importante apporto al Servizio sanitario nazionale.
Salute Mentale e cure palliative. Si prevede un intervento finalizzato al potenziamento degli interventi per migliorare i livelli di assistenza legati alla tutela della salute mentale, e del sistema di cure palliative , alla luce dei dati epidemiologici che attestano un continuo e rilevante aumento del bisogno nell’ambito psichiatrico e della necessità di garantire una piena copertura dell’offerta di cure per pazienti per i pazienti terminali, per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro da dedicare ad interventi finalizzati
Adeguamento delle tariffe. Si prevede un finanziamento di 100 milioni per avviare l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali, che sia aggiunge a quello già approvato con la legge di bilancio 2025 a valere dal 2026, di 1 miliardo di euro per la revisione delle tariffe di ricovero e di riabilitazione
Aumento dell’offerta per la riduzione delle liste di attesa. Si prevede un incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera degli erogatori privati accreditati per un ammontare complessivo di 246 milioni di euro, al fine di valorizzare il supporto garantito dagli operatori convenzionati al Servizio sanitario nazionale, anche al fine di contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa.
Personale. Si prevede un piano straordinario di assunzioni per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Già a decorrere dall’anno 2026 sono resi disponibili 450 milioni di euro per l’assunzione di circa 1.000 dirigenti sanitari e oltre 6.000 professionisti (soprattutto infermieri) del ruolo sanitario non dirigente. Sul fronte delle retribuzioni, la manovra interviene su diverse indennità per il personale. Quella di specificità sarà incrementata per un totale di 280 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026: 85 milioni di euro per i medici, con un conseguente aumento annuo lordo medio di circa 3.000 euro tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dall’1.1.2026, e 195 milioni di euro per gli infermieri, con un incremento stimato di circa 1.630 euro lordi all’anno tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dall’1.1.2026. Per i dirigenti sanitari non medici le risorse per l’incremento dell’indennità di specificità sono previste in misura pari ad 8 milioni di euro determinando un incremento atteso di circa 490 euro lordi annui. Cresce anche l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute, che nel 2026 registrerà un aumento complessivo di 58 milioni di euro, con un aumento stimato di circa 1.570 euro lordi annui tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorreredall’1.1.2026.
Prevenzione sanitaria. È previsto un significativo potenziamento della prevenzione sanitaria alla quale sono riservate risorse incrementali per complessivi 530 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare, tra l’altro, i programmi di screening come quelli per la mammella, per il colon retto e per il polmone, e con l’obiettivo di rafforzare la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale (RSV).Sono poi previsti ulteriori interventi per importanti ambiti come il sostegno alla salute mentale, agli Istituti Zooprofilattici (per la loro importante attività di diagnostica, di sorveglianza epidemiologica, per la tutela della salute animale, la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell'ambiente e anche della salute umana), per il sostegno alle cure palliative, per gli aggiornamenti tariffari delle prestazioni sanitarie al fine di adeguare la remunerazione degli operatori sanitari ai costi sostenuti per la produzione e per alleggerire il relativo contenzioso, ed infine per un adeguamento del finanziamento degli obiettivi di piano sanitario.
Aliquote Irpef: taglio per il ceto medio
Confermata la riduzione della seconda aliquota Irpef, che passa dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro lordi. La misura vale 2,7 miliardi all’anno, per un totale di circa 8 miliardi in tre anni, e garantirà un risparmio massimo di 440 euro annui (circa 36 euro al mese) Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiarito che il beneficio sarà limitato ai redditi inferiori ai 200.000 euro: «La sterilizzazione del taglio avverrà sopra questa soglia. Chi guadagna tra 50 e 200 mila euro beneficerà comunque della riduzione dell’aliquota». Complessivamente, per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori, il governo ha stanziato circa 2 miliardi di euro.
Stipendi e produttività: tasse ridotte al 10%
La manovra introduce un’aliquota Irpef ridotta al 10% sugli aumenti salariali derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi. Inoltre, i premi di produttività saranno tassati solo all’1%, e la soglia di importo soggetto all’imposta sostitutiva salirà da 3.000 a 5.000 euro, includendo anche i turni notturni e festivi. Le organizzazioni sindacali hanno accolto in modo diverso la misura: Cgil e Uil la considerano un passo positivo, mentre la Cisl insiste sulla necessità di concentrarsi sulla detassazione degli accordi aziendali di secondo livello.
Pensioni: età in aumento graduale dal 2027
Dal 2027 scatterà un aumento graduale dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita: 67 anni e un mese nel 2027, 67 anni e due mesi nel 2028, 67 anni e tre mesi nel 2029. Sono esclusi i lavori gravosi e usuranti. La spesa prevista è di 460 milioni nel 2026 e oltre 1,8 miliardi nel 2027. Previsto anche un incremento di 20 euro mensili per le pensioni minime, come annunciato da Giorgetti: «Un aumento più consistente rispetto ai 6 euro dell’anno scorso, legato al tasso d’inflazione».
Isee e prima casa: esclusione dal calcolo
Importante novità per il calcolo dell’Isee: dal prossimo anno la prima casa fino a un valore catastale di 100.000 euro (equivalente a 300-400 mila euro di valore di mercato) sarà esclusa dal computo. «Abbiamo sempre detto che la prima casa è sacra – ha spiegato Meloni – e ora lo traduciamo in pratica». L’esclusione riguarderà prestazioni come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione. Il pacchetto “famiglia”, che comprende anche questa misura, prevede 3,5 miliardi nel triennio, con il possibile prolungamento del congedo parentale all’80% e una dote previdenziale per i nuovi nati.
Bonus casa e incentivi edilizi
Prorogati anche per il 2026 i bonus ristrutturazioni: 50% per la prima casa e 36% per le seconde, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Lo slittamento del taglio degli sconti al 2027 garantirà la prosecuzione delle agevolazioni per interventi come ascensori, infissi, scale di sicurezza, risparmio energetico e restauri.
Sostegno ai genitori separati e alle mamme lavoratrici
Un capitolo della manovra è dedicato al sostegno dei genitori separati: «Ci sarà un contributo fiscale tangibile per chi ha difficoltà con la casa», ha annunciato Matteo Salvini, ricordando che «sono spesso i padri a ritrovarsi senza un alloggio stabile. È una misura di equità sociale». Potenziato anche il bonus mamme lavoratrici, che passa da 40 a 60 euro mensili. Destinato a donne con reddito fino a 40 mila euro, il contributo si applica alle lavoratrici con due figli fino ai 10 anni o tre figli fino ai 18 anni, sia dipendenti che autonome.
Fisco: rottamazione in 9 anni, ma “non è un condono”
La nuova rottamazione delle cartelle prevede un piano di rateizzazione fino a 9 anni (108 rate bimestrali), riservato ai contribuenti che hanno ricevuto “avvisi bonari” e che, pur dichiarando il dovuto, non sono riusciti a versare le imposte. La rata minima sarà di 100 euro, e la decadenza scatterà solo dopo due mancati pagamenti consecutivi. «Non è un condono – ha chiarito Giorgetti – ma una misura per chi ha difficoltà reali, non per chi ha voluto evadere».
Contributo di banche e assicurazioni
Infine, il contributo del settore bancario e assicurativo: il gettito complessivo previsto è di 11 miliardi in tre anni (4,3 miliardi all’anno nei primi due e 2,5 nel terzo). Come nel 2023, sarà applicata un’imposta del 27,5% sugli utili destinati a riserva, che gli istituti potranno scegliere di versare per distribuire dividendi ai soci.
In sintesi, la manovra 2026 si presenta come un intervento che cerca di bilanciare prudenza e sostegno, con l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario, sostenere il reddito delle famiglie e tutelare i ceti medi, confermando la linea di continuità del governo Meloni in materia di bilancio pubblico.
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