Canali Minisiti ECM

Remunerazione medici specializzandi: una sentenza della Cassazione chiarisce norme e modalità

Professione Redazione DottNet | 27/10/2025 19:00

La Cassazione ha inoltre chiarito che l’attività dei medici in formazione non costituisce lavoro subordinato, ma un percorso formativo

Un lungo contenzioso tra medici specializzandi e Stato si è chiuso con una decisione definitiva della Corte di Cassazione: nessun adeguamento economico della borsa di studio per chi ha frequentato le scuole di specializzazione tra il 1992 e il 2005. La vicenda aveva avuto inizio quando un gruppo di medici, laureati e specializzatisi dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 257/1991, aveva chiesto al Tribunale il riconoscimento di maggiori emolumenti, ritenendo la loro borsa di studio insufficiente rispetto agli standard nazionali ed europei. In primo e secondo grado, i giudici avevano parzialmente accolto le loro richieste, riconoscendo un adeguamento limitato. Non soddisfatti, i medici avevano impugnato la sentenza della Corte d’Appello, così come avevano fatto le amministrazioni pubbliche coinvolte.

La Cassazione ha esaminato per prima la richiesta dello Stato, accogliendola e respingendo quella dei medici.

Cassata la sentenza d’appello, la Suprema Corte ha deciso direttamente nel merito: tutte le pretese economiche dei ricorrenti sono state rigettate. Al centro della decisione c’è la sequenza di interventi normativi che hanno regolato le borse di studio. Sebbene il D.Lgs. 257/1991 prevedesse un meccanismo di adeguamento, provvedimenti successivi, a partire dal D.L. n. 384 del 1992, hanno bloccato qualsiasi incremento per oltre un decennio, nell’ambito di misure più ampie di contenimento della spesa pubblica. La Corte ha precisato che tale blocco non può essere considerato irragionevole e si applica anche agli specializzandi. Non esiste dunque né diritto diretto a un aumento della borsa né possibilità di chiedere risarcimenti.

pubblicità

La Cassazione ha inoltre chiarito che l’attività dei medici in formazione non costituisce lavoro subordinato, ma un percorso formativo con borsa di studio. L’ordinanza segna così un punto fermo e definitivo: chi ha frequentato le scuole di specializzazione nel periodo 1992-2005 non potrà ottenere adeguamenti economici. Pur basata su una rigorosa lettura della legge, la decisione mette in luce le difficoltà economiche affrontate da intere generazioni di medici durante un percorso formativo lungo e impegnativo. La strada per eventuali future richieste su questo tema appare ormai chiusa, confermando un orientamento stabile della giurisprudenza.

Commenti

I Correlati

Il rinnovo riguarda circa 580 mila lavoratori del Ssn tra infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico

Anelli (Fnomceo): l'impegno a potenziare il personale è insufficiente

Ricciardi: "Serve una nuova visione capace di unire prossimità, innovazione e sostenibilità. Le trasformazioni sono già in corso: in Cina, India e Australia la Sanità pubblica si sta digitalizzando rapidamente"

Il testo istituisce gli elenchi speciali ad esaurimento e fissa paletti temporali stringenti per l'iscrizione e il conseguimento del titolo abilitante definitivo

Ti potrebbero interessare

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ultime News

Più letti