Studiate i farmaci che avete già in commercio per capire se possano servire contro malattie non riconosciute o rare. E' l'appello che la Food and Drug Administration (Fda), l'ente regolatorio americano sui medicinali, ha lanciato alle aziende dopo il fallimento di un programma mirato alla ricerca di cure innovative contro queste patologie. La Fda - riporta il 'Washington Post' - ha pubblicato una lista di 235 trattamenti già approvati per altri impieghi che potrebbero rivelarsi utili contro malattie rare o neglette: l'elenco comprende ad esempio l'anti-epatite Pegasys*(peginterferone alfa-2a) di Roche, l'anti-leucemia Leustatin* (cladribine) di Johnson & Johnson, l'anti-sclerosi multipla di Biogen Idec Avonex* (interferone beta-1a).
Quasi tutti i medicinali elencati hanno avuto una designazione di farmaco orfano, ma in molti casi le società che li producono non sono andate avanti nell'iter di approvazione. Tim Cote, a capo dell'Ufficio sviluppo farmaci orfani della Fda, spiega che "le industrie farmaceutiche oggi non sono impegnate quanto vorremmo nella ricerca di medicinali contro le malattie rare". E l'iniziativa di concedere 'voucher' per percorsi registrativi veloci in cambio di nuove cure contro le malattie non riconosciute o rare, lanciata due anni fa, non ha funzionato. Ecco perché è necessario trovare nuove 'tattiche' per stimolare lo sviluppo di questi prodotti. Negli Usa, dopo la pubblicazione dell'Orphan Drug Act nel 1983, che concedeva sette anni di esclusiva commerciale ai farmaci orfani, sono stati identificati 2.150 potenziali trattamenti, ma solo 358 hanno raggiunto il mercato, soprattutto per opera di piccole aziende biotech. E oggi a frenare l'entusiasmo delle grandi industrie nei confronti di quest'ultimo appello della Fda c'è l'ombra della crisi delle pipeline: se fossero più ricche e promettenti le aziende non avrebbero problemi a occuparsi anche delle malattie rare. In più, su molti dei prodotti inclusi nella lista incombe la minaccia della concorrenza dei generici, dato che si tratta di farmaci con molti anni di vita. In conclusione, secondo alcuni esperti, l'unico modo per rendere appetibili questi sforzi agli occhi delle farmaceutiche sarebbe l'estensione della durata dei brevetti.
Fonte: Adnkronos
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