Aumento dell'eta' di pensionamento per vecchiaia a partire dal 2013 e fino a raggiungere i 68 anni, contributi piu' elevati (ma solo dal 2015 in poi) e coefficienti di rendimento un po' piu' ridotti. Sono queste le linee su cui si sta orientando l'Enpam, l'ente previdenziale dei medici, per attuare una riforma del sistema pensionistico per i camici bianchi che portera' alla garanzia della sostenibilita' economica a 30 anni e una copertura patrimoniale a 50 anni. Il progetto messo a punto dall'istituto, e presentato gia' ai medici di medicina generale (circa 69mila professionisti che rappresentano oltre la meta' delle entrate contributive dell' Enpam) al congresso della Fimmg, sara' illustrato in un incontro tecnico al ministero del Lavoro la prossima settimana.
E, come spiega il vicepresidente vicario dell'ente, Alberto Oliveti, ''dopo un passaggio di condivisione e concertazione con tutte le categorie interessate'' potrebbe vedere la luce gia' prima della fine dell'anno. Intanto se ne discutera' anche con gli specialisti ambulatoriali (al congresso Sumai, dal prossimo 18 ottobre) e all'inizio di novembre agli ''stati generali'' dell'Enpam, dove l'istituto presentera' anche la nuova governance sugli investimenti patrimoniali e la riforma dello Statuto. La riforma delle pensioni dei medici, chiarisce Oliveti ''risponde ai nuovi criteri di equilibrio dei fondi spostati da 15 a 30 anni dalla finanziaria del 2007'' e va incontro alle ''sollecitazioni che ci sono arrivate dai nostri enti vigilanti, Corte dei Conti, commissione Bicamerale di controllo sugli enti previdenziali e ministero del Lavoro''.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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