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Enpam pensione medici a 68 anni con la riforma entro l'anno. Aumento graduale dell’età dal 2013 e dal 2015 saliranno anche i contributi

Previdenza Redazione DottNet | 08/10/2011 16:34

Aumento dell'eta' di pensionamento per vecchiaia a partire dal 2013 e fino a raggiungere i 68 anni, contributi piu' elevati (ma solo dal 2015 in poi) e coefficienti di rendimento un po' piu' ridotti. Sono queste le linee su cui si sta orientando l'Enpam, l'ente previdenziale dei medici, per attuare una riforma del sistema pensionistico per i camici bianchi che portera' alla garanzia della sostenibilita' economica a 30 anni e una copertura patrimoniale a 50 anni. Il progetto messo a punto dall'istituto, e presentato gia' ai medici di medicina generale (circa 69mila professionisti che rappresentano oltre la meta' delle entrate contributive dell' Enpam) al congresso della Fimmg, sara' illustrato in un incontro tecnico al ministero del Lavoro la prossima settimana.

 E, come spiega  il vicepresidente vicario dell'ente, Alberto Oliveti, ''dopo un passaggio di condivisione e concertazione con tutte le categorie interessate'' potrebbe vedere la luce gia' prima della fine dell'anno. Intanto se ne discutera' anche con gli specialisti ambulatoriali (al congresso Sumai, dal prossimo 18 ottobre) e all'inizio di novembre agli ''stati generali'' dell'Enpam, dove l'istituto presentera' anche la nuova governance sugli investimenti patrimoniali e la riforma dello Statuto. La riforma delle pensioni dei medici, chiarisce Oliveti ''risponde ai nuovi criteri di equilibrio dei fondi spostati da 15 a 30 anni dalla finanziaria del 2007'' e va incontro alle ''sollecitazioni che ci sono arrivate dai nostri enti vigilanti, Corte dei Conti, commissione Bicamerale di controllo sugli enti previdenziali e ministero del Lavoro''.

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Il progetto prevede l'innalzamento graduale dell'eta' della pensione di vecchiaia di sei mesi in sei mesi, per arrivare a 68 anni dal 2018 in poi. E, ferma restando la possibilita' di andare in pensione prima (a partire dai 58 anni con 35 anni di contributi), chi decidera' di restare anche oltre l'eta' di vecchiaia sara' premiato con contributi che varranno il 20% in piu', mentre chi andra' con l'anzianita' avra' una riduzione rispetto alla pensione ordinaria. Altra novita' il ritocco dei coefficienti di rendimento, che passeranno dall'attuale 1,5% all'1,4%. Infine dal 2015 un graduale aumento dell'aliquota contributiva: nel primo anno dal 16,5% al 17% e di un punto l' anno fino ad arrivare al ''25-26 per cento''.

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