La sentenza n. 1628 riconosce la rideterminazione delle borse e il risarcimento danni: sono oltre 20mila euro più interessi per ogni anno di scuola post-laurea frequentato. Stabilito inoltre che la prescrizione decorre a partire dal 2007.
La Corte d’appello di Roma ha emesso la sentenza n. 1628 destinata a fare storia con l’ennesima condanna per lo Stato. Agli ex specializzandi 96/2004 è stata riconosciuta la cifra record di 25 milioni di euro oltre interessi. La Corte ha riconosciuto a carico dell’Università il diritto alla rideterminazione triennale delle borse parametrata all’incremento del SSN, oltre interessi. Ha inoltre condannato il Ministero dell’Università al risarcimento del danno da liquidarsi in misura pari alla differenza tra il trattamento percepito, incrementato della rideterminazione triennale e quello dovuto a partire dal 2007, oltre interessi. L’Università dovrà quindi pagare oltre 15 milioni di euro. Il MIUR dovrà pagare circa 10 milioni di euro. Sono stati così riconosciuti ben oltre 20mila euro ciascuno per ogni anno di specializzazione. Nella stessa sentenza viene inoltre disposto che il termine di prescrizione decorre a partire dall’emanazione dei decreti attuativi del 2007 e non dal D.Lgs. n. 368/1999. Ciò significa che il diritto non è prescritto sino al 2017. La parte di Sentenza a carico delle Università è attualmente sotto il giudizio della Cassazione; mentre la parte di sentenza a carico del Ministero è passata in giudicato ed è in corso di esecuzione.
Tale sentenza della corte d'appello è stata conseguita dagli Avv. Francesco Caronia e Avv.
fonte: caronia e Pinelli
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