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Ecm, cancellati 3500 medici competenti. Sotto esame anche gli altri

Professione Redazione DottNet | 25/07/2016 18:29

Depennamento definitivo dopo la proroga del 30 giugno: ora al vaglio tutte le 6500 posizioni

Scatta l’accertamento d’ufficio per i medici competenti “sopravvissuti” al depennamento dall’albo professionale per non aver rispettato l’obbligo formativo ECM. Il Ministero della Salute, attraverso una comunicazione scritta. ha chiesto ai singoli Ordini provinciali di “accertare l’effettivo possesso dei titoli e dei requisiti richiesti dalla normativa vigente, con particolare riferimento al comma 3 dell’art.38 (assolvimento all’obbligo formativo ECM)”. La email, partita dall’Ufficio Prevenzione e igiene ambientale e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero, contiene in allegato la lista, suddivisa per province, di tutti i medici competenti, i cosiddetti medici del lavoro che hanno dichiarato di essere in regola: complessivamente, in tutta Italia, sono poco più di 6500 (Clicca qui per la lista completa)

I DEPENNATI – Ora gli Ordini dovranno accertare quanti sono effettivamente in regola e potranno proseguire la professione e quanti, invece, andranno ad ingrossare le fila dei depennati, che ad oggi sarebbero già 3500. Prima della “sforbiciata” dell’aprile 2015 erano, infatti, censiti poco più di 10mila medici competenti in Italia. In un primo momento si era parlato di 5mila depennati, ma di questi almeno 1500 sono successivamente riusciti a ritornare in gioco, strappando dunque la possibilità di arrivare alla proroga del 30 giugno 2016. Ora, però, non ci saranno ulteriori appelli e nelle prossime settimane, già entro settembre, si avrà il quadro definitivo. E con l’arrivo dell’autunno l’attenzione del Ministero si inizierà a concentrare anche su tutti gli altri medici italiani alle prese con un analogo obbligo di aggiornamento ECM in scadenza al 31 dicembre 2016.

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LA VICENDA – Il caso dei medici competenti e del mancato aggiornamento ECM è scoppiato nell’aprile 2015. Proprio tenendo conto delle maggiori difficoltà formative di questa particolare categoria di camici bianchi, il Ministero della Salute aveva concesso un anno di proroga per mettersi in regola con i crediti relativi al triennio 2011-2013. Al 31 marzo 2015, data ultima per far pervenire la comunicazione al Ministero con i crediti acquisiti, risultava che oltre 5mila medici competenti non erano in regola con il programma di aggiornamento ECM obbligatorio: per loro era scattato così il depennamento dall’albo professionale.

LA PROROGA – La vicenda aveva suscitato numerose polemiche, aprendo un acceso dibattito sull’aggiornamento professionale, su come e quanto effettivamente funzioni o debba essere migliorato per tutti i medici italiani e non solo per i “competenti”, coinvolgendo istituzioni e stakeholder del settore. A seguito di iniziative di vario genere, a difesa della categoria, si era riusciti, intanto, a concedere una nuova opportunità ai medici competenti di mettersi in regola facendo i corsi ECM. Con il Decreto Ministeriale 26 novembre 2015 (Cfr. Gazzetta Ufficiale 10 febbraio 2016, n. 33) il Ministro della Salute – tenendo conto delle difficoltà a vario titolo incontrate dagli iscritti nel completare l’iter formativo prescritto – aveva prorogato al 30 giugno 2016 il termine, per i medici competenti, di conseguire i crediti formativi mancanti alla data del 31 dicembre 2014 nella misura massima del cinquanta per cento. La norma arrecava, inoltre, modifiche al decreto 4 marzo 2009, che aveva istituito l’elenco nazionale dei medici competenti in materia di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, prevedendo che, “nella fase di prima applicazione e fermo restando le conseguenze derivanti dal mancato conseguimento dei crediti formativi entro i termini prescritti, è consentito ai sanitari di completare il conseguimento dei crediti formativi mancanti alla data del 31 dicembre 2014, nella misura massima del cinquanta per cento, entro la data del 30 giugno 2016, quale requisito necessario per poter svolgere le funzioni di medico competente”.

«Il Ministero della Salute ha scelto il pugno di ferro per i medici competenti. Una decisione che tutela tutti quei professionisti che assolvono l’obbligo formativo ECM, sottraendo tempo a famiglia e professione per i quali auspichiamo anche l’attuazione di un sistema premiale. Un concetto, quello della meritocrazia, che auspichiamo venga adottato per tutti i camici bianchi di ogni categoria, ma solo garantendo ad ognuno la possibilità di avere a disposizione gli strumenti giusti per l’aggiornamento continuo». 

Consulcesi Group commenta così la notizia riportata dalla stampa della cancellazione di oltre 3500 medici competenti dall’albo professionale per il deficit formativo non sanato (relativo al triennio 2011-2014), nonostante l’ulteriore proroga concessa e scaduta lo scorso 30 giugno. Proprio in queste settimane gli Ordini provinciali, su richiesta del Ministero della Salute, stanno verificando le posizioni degli altri 6500 medici competenti che hanno dichiarato di essersi messi in regola. Si ricorda che nell’aprile 2015 il Ministero della Salute aveva depennato oltre 5mila dei 10mila medici competenti (o del lavoro), attivi in Italia, per non aver rispettato l’obbligo ECM.

Sul caso si era acceso un ampio dibattito ed erano state sollevate numerose polemiche ed il Ministero con un decreto ad hoc aveva dato una ulteriore possibilità, spostando allo scorso 30 giugno il nuovo termine ultimo. «Bisogna sfatare il mito del medico che vuole sfuggire all’aggiornamento professionale – commenta ancora Consulcesi Group –. Dai nostri sondaggi emerge che i medici vogliono aggiornarsi: considerano la formazione un elemento di valore per la loro crescita professionale, ma chiedono corsi con contenuti scientifici di qualità e con metodologie didattiche più avvincenti, legate alle opportunità concesse da web e nuove tecnologie» 

«Proprio pensando ai medici più giovani, ma con una facilità di fruizione che può coinvolgere tutti, - prosegue Consulcesi – abbiamo creato un vero e proprio “Netflix della Sanità”. I film già realizzati come e-bola, “Like a Butterfly”, “No Limits”, “Pollicino”, “Cardiopathos”, e quelli in preparazione, sono interpretati da attori di grande rilievo italiano e internazionale, da Nicolas Vaporidis all’icona di Hollywood e 5 volte Golden Globe Ed Asner. Al centro i temi più attuali, dalle malattie infettive al carcinoma polmonare, dalle disabilità motorie all’Alzheimer, dal primo soccorso cardiaco alla psicosi vaccini, per unire la tensione drammaturgica agli approfondimenti scientifici più accurati e aggiornati. Uno strumento accattivante e di grande qualità per aggiornare le proprie conoscenze ad un livello di eccellenza ed ottemperare agli obblighi formativi ECM previsti dalla legge, senza correre il rischio di incappare in sanzioni, come appena accaduto ai medici competenti, o di finire nella “black list” per i prossimi tre anni per chi non risulterà in regola entro il 31 dicembre 2016».

fonte: sanità informazione, consulcesi

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