Ne avrebbero bisogno in 600 mila ma gli interventi sono solo per 15 mila pazienti
Peso e diabete si curano insieme, il termine diabesità è stato coniato proprio per questo motivo.Dell'argomento si parla al Congresso della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo dal 26 al 28 giugno a Firenze. Secondo gli esperti, è sempre più evidente che, una volta escluse malattie endocrine che possano generare aumento di peso e alterazioni glicemiche, la cura del diabete non può prescindere dalla cura dell'obesità.
Dal greco barus ossia peso, la chirurgia bariatrica si effettua per trattare chirurgicamente l'obesità e già da qualche tempo può chiamarsi chirurgia metabolica poiché ha dimostrato la sua efficacia nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti diabetici, indipendentemente dall'effetto sul peso.
Dopo la chirurgia metabolica, in particolare bypass gastrico e diversione bilio-pancreatica, il diabete torna nella norma almeno fino a 5 anni nel 40% dei pazienti, i quali perciò non hanno più bisogno di terapia farmacologica. Nel 70% ed oltre dei pazienti, la sola terapia farmacologica orale consente un ottimo controllo glicemico ed anzi, le complicanze micro e macrovascolari del diabete si presentano largamente ridotte rispetto ai soggetti in terapia medica". Eppure, a fronte dei circa 600 mila pazienti che ne avrebbero bisogno, sono solo 15 mila gli interventi di chirurgia metabolica che ogni anno vengono effettuati in Italia, dove si stima che l'1% sia colpito da obesità conclamata riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale e causa di patologie associate a carico del cuore, dell'apparato muscolo-scheletrico, dei grandi vasi e del sistema metabolico oltre che mortalità. Con la chirurgia metabolica, dunque, si può assicurare una più soddisfacente e sana qualità di vita per i pazienti ma anche una riduzione dei costi in terapie farmacologiche per il Servizio sanitario nazionale.
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