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Assenze malattia, ai medici premi su visite e target

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/07/2017 19:22

Nasce dal primo settembre il nuovo polo della medicina fiscale: in anteprima tutte le regole. Stop incarichi a chi ha raggiunto l'età da pensione

"Un'indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi" che potranno essere previsti nelle convenzioni tra Inps e sindacati dei medici che svolgono gli accertamenti sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia. Lo prevede l'atto di indirizzo sul polo unico stabilito dalla riforma Madia. Scatterà anche il divieto per incarichi a chi ha raggiunto l'età da pensione e "se già in essere, cessano".

L'atto di indirizzo prevede anche una "migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti, la riduzione dei costi anche in ragione di un'ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche, l'equa assegnazione degli incarichi, nonché l'incremento del numero e dell'efficienza dei controlli, utilizzando al meglio le risorse a tal fine specificatamente attribuite".

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Il nuovo testo del pubblico impiego stabilisce, inoltre, la competenza esclusiva in capo all'Inps sui controlli medico-legali, mentre finora per la P.A in campo ci sono state le Asl. La novità parte dal primo settembre e nella scuola a decorrere dall'anno scolastico 2017-2018. L'obiettivo, spiega l'atto di indirizzo, un testo di tre pagine, è quello di "uniformare e migliorare l'efficienza del sistema degli accertamenti". La convezione, di durata triennale, che regolerà il rapporto tra l'Istituto di previdenza e i medici del settore, "dovrà essere stipulata entro il 31 agosto".

In caso di ritardi l'atto di indirizzo prevede una "disciplina transitoria", come già delineato dal decreto Madia. Quanto all'individuazione dei medici per lo svolgimento delle visite, "occorre garantire il prioritario ricorso" a quelli iscritti alle cosiddette liste speciali ad esaurimento, ma saranno anche previste "procedure selettive pubbliche e trasparenti" in cui oltre a garantire la copertura capillare sul territorio, "si potrà riconoscere e valorizzare con apposito punteggio la professionalità maturata" dai medici che rientrano in tre categorie: gli iscritti alle liste Inps dopo il 2007, coloro che hanno svolto un'attività analoga presso le Asl, come liberi professionisti (seppure all'interno di precisi paletti), i medici convenzionati esterni con l'Inps da almeno 36 mesi negli ultimi cinque anni. Le convenzioni stabiliranno, tra l'altro, "i criteri e i casi di incompatibilità, anche in relazione alle funzioni di certificazione delle malattie".

Il polo unico della medicina fiscale partirà dal primo settembre, con una 'fase ponte', anche nel caso in cui non sia stato ancora firmato l'accordo tra l'Inps e i sindacati per regolare il rapporto di lavoro dei medici, riporta l'atto di indirizzo. Fino a che non ci sarà l'intesa si applica "la vigente disciplina", garantendo "la disponibilità ad effettuare gli accertamenti medico-legali domiciliari per le assenze per malattia nelle fasce orarie stabilite per i dipendenti sia del comparto pubblico, sia di quello privato". Fasce che per ora sono diverse ma saranno omologate con un decreto ad hoc. Oggi sono previste quattro ore al giorno per il settore privato (dalle 10 alle 12 la mattina e dalle 17 alle 19 la sera) e sette per il pubblico (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18).

"E' una svolta epocale, sia perché permetterà l'ottimizzazione e la garanzia dei controlli sulla malattia dei lavoratori, sia perché per la prima volta c'è un accordo collettivo nazionale per i medici fiscali". Così commenta Alfredo Petrone, segretario nazionale Settore Inps della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), in merito all'atto di indirizzo che segue la riforma Madia e che da' all'Inps la competenza sulle visite fiscali per malattia dei lavoratori della pubblica amministrazione. Tutta la competenza del controllo dei lavoratori in malattia, sia del settore pubblico, fino ad oggi competenza delle Asl, che del privato, passerà quindi all'Inps.

"Scopo del nuovo Polo Unico della medicina fiscale disciplinato dall'atto di indirizzo - spiega Petrone - è quello di ottimizzare il servizio senza prevedere aumento dei costi rispetto a quello attuale, se non addirittura un risparmio. E' nato infatti anche per ridurre il noto assenteismo nella PA. Garantirà, con lo stesso costo, più visite e quindi presumibilmente una diminuzione dell'abuso di assenteismo e un riduzione dei costi per lo Stato". Ma la "novità epocale", conclude, "riguarda soprattutto l'aspetto contrattuale. I medici fiscali avranno finalmente un accordo collettivo nazionale da stipularsi tra Inps e sindacati per la definizione della convenzione e che dovrebbe esser pronto per inizio 2018. Riconosciamo al ministro Marianna Madia di aver fatto un ottimo lavoro. Ora tocca a noi".

Ecco la mappa delle assenze per malattia, stando alla fotografia scattata dall'Inps sul 2015, ultimo aggiornamento disponibile. Il fenomeno è in salita, con 111 milioni di giornate passate a letto dai lavoratori italiani. -

MILIONI DI GIORNATE VIA, PER STATALI ASSENZE DOPPIE. Nel complesso i giorni di malattia sono stati quasi 111 milioni con un rialzo annuo del 2,07%. Nel pubblico se ne sono contati 32,5 milioni a fronte di 3 milioni di dipendenti (quasi 11 in media a testa), in crescita del 3,3%. Nel privato sono stati invece 78,4 milioni su circa 12 milioni di lavoratori (poco più di 6 pro-capite) in aumento dell'1,56%. -

NELLA P.A PESA FATTORE INVECCHIAMENTO. Nel settore privato la classe di età che si ammala di più è quella tra i 40 e 44 anni (16,2%) mentre nella Pubblica Amministrazione è quella tra i 55 e 59 anni (21,1%). D'altra parte gli statali hanno subito un forte invecchiamento, tanto che l'età media supera i 50 anni. -

L'INFLUENZA COLPISCE IL LUNEDI', SENZA ECCEZIONI. La distribuzione del numero degli eventi malattia per giorno di inizio della settimana è simile per entrambi i comparti, con frequenza massima il lunedì, 2,7 milioni i casi per il privato e 1,4 milioni per la P.A, pari rispettivamente al 30,5% e al 27,6% del totale.

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