Possibile tracciare le molecole più in fretta
La radioattività può 'mettere il turbo' alla ricerca dei nuovi farmaci, riducendo i tempi per il loro sviluppo, che attualmente sono di 12-14 anni. La chiave sta in una tecnica messa a punto in laboratorio per costruire molecole radioattive, che unisce anche l'uso della luce a led. La descrivono sulla rivista Science i ricercatori dell'università di Princeton, guidati da David MacMillan. Uno dei problemi affrontati in passato, per la formulazione di nuovi farmaci, era quello di seguire il percorso della molecola da studiare dentro il corpo.
La soluzione trovata anni fa è stata scambiare alcuni suoi atomi con dei sostituti radioattivi, che ne mantengono intatte le proprietà ma permettono di tracciarne il percorso in modo molto più efficace.
"Se li si illumina con la luce, questi fotocatalizzatori rimuovono gli atomi non radioattivi, sostituendoli con quelli radioattivi", continua. Questi atomi radioattivi funzionano da 'etichette' nel farmaco, e per attaccarli finora ci volevano mesi. Per questo li si usava solo su sostanze medicinali in avanzato stato di sviluppo. Questa nuova tecnica invece riduce i tempi solo a qualche ora e può essere usata su molti composti. I ricercatori l'hanno già testata su 18 farmaci in commercio e altri in sviluppo. Le applicazioni possono essere numerose, dal mondo universitario a quello industriale, ma i ricercatori hanno deciso di non brevettarla, per consentire a tutti di usarla.
fonte: ansa
La xerostomia è un disturbo comune che interessa tra il 12 e il 30% della popolazione generale, raggiungendo picchi fino al 61% tra gli anziani
Il CdA AIFA approva la riclassificazione delle glifozine nella fascia A dei prodotti rimborsati acquistabili in farmacia
Crescono la mole e l’aggiornamento di evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia ad ampio raggio: oltre al riequilibrio della cellula adiposa ‘disfunzionale’, al calo ponderale e al miglioramento della risposta insulinica
Per i pazienti con forma ormonosensibile metastatica
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti