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Sciopero del 23 febbraio: Cgil e Uil ritirano l'adesione

Sindacato Redazione DottNet | 16/02/2018 15:57

Anaao, Aaroi e altre sigle per ora lo confermano

Sindacati divisi sullo sciopero dei camici bianchi previsto per il 23 febbraio. Dopo la riunione dell'intersindacale medica di ieri, Cgil e Uil - diversamente dalle altre sigle della categoria, tra cui la più rappresentativa, l'Anaao-Assomed - hanno deciso di revocare la loro adesione. Lo fanno sapere la Fp Cgil Medici e la UIL FL Medici, con una nota in cui spiegano di ritenere che "ci siano oggi le condizioni per revocare lo sciopero della Dirigenza medica e sanitaria proclamato per il 23 febbraio".

"Alla luce, infatti, dei risultati raggiunti in queste ore con la convocazione ricevuta da ARAN per il 20 febbraio - aggiungono - che sancisce l'apertura della contrattazione per il rinnovo del CCNL di categoria 2016-2018, e con l'impegno assunto dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome a garantire le risorse necessarie al rinnovo contrattuale della Dirigenza medica e sanitaria, la revoca dello sciopero rappresenta un atto di buon senso e di responsabilità".

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"Riscontrata la volontà politica di Governo e Regione di giungere in tempi brevi al rinnovo del contratto collettivo nazionale - continuano Fp Cgil Medici e la UIL FL Medici - riteniamo necessaria un'assunzione di responsabilità che eviti le ricadute su cittadini e lavoratori di uno sciopero che, con la certezza delle risorse e la trattativa avviata, non è più condivisibile ed assume motivazioni che esulano dagli interessi dei lavoratori che rappresentiamo". Tuttavia, concludono, "convintamente manteniamo lo stato di agitazione volto ad ottenere ai tavoli di trattativa un contratto che valorizzi le professionalità degli operatori".

"Dopo le parole, aspettiamo i fatti per fermare la protesta. Lo sciopero del 23 resta confermato", ma "a fronte di fatti coerenti con la volontà politica espressa, le Organizzazioni sindacali potranno rivedere il calendario di protesta" ribattono i sindacati dei medici e dirigenti Anaao-Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid, Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici. "Occorre un segnale chiaro - spiegano - favorito dalla assunzione di responsabilità politica da parte dalle Regioni, per evitare il prolungarsi di un conflitto sociale che rischia di scaricare i suoi effetti negativi sui cittadini".

"Tocca ora all'Aran - concludono - trasformare in atto concreto, in grado di dare risposte soddisfacenti alle richieste delle categorie professionali, la necessità, da tutti condivisa, di mettere fine ad un blocco contrattuale durato troppo tempo, penalizzante per i livelli retributivi e per le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari fino a costituire un fattore limitante l'accesso alle cure per i cittadini".

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