Canali Minisiti ECM

Torino, per la prima volta in Italia trapianto di rene da dializzato

Urologia Redazione DottNet | 09/04/2018 13:53

L'intervento alle Molinette di Torino: l'organo 'rigenerato' ora funziona bene

Per la prima volta in Italia è stato effettuato con successo un trapianto di rene su una donna da un donatore dializzato per un blocco renale acuto. I medici dell'ospedale Molinette, a Torino, hanno risolto quella che hanno definito "una situazione apparentemente proibitiva": il rapido e gravissimo deterioramento dell'organo negli ultimi giorni di vita. L'intervento è di due settimane fa; la ricevente, una sessantenne in dialisi dal 2013 nel nefropatia con calcolosi a stampo, è già stata dimessa. L'altro rene, grazie al Centro coordinamento trapianti diretto da Antonio Amoroso, è stato inviato a Novara, dove è stato impiantato su un secondo paziente. 

  Il donatore era deceduto in un presidio sanitario piemontese per una patologia congenita. Durante il decorso in rianimazione si era avuto un "deterioramento generale", con ricorso alla dialisi continua perché la funzione renale era peggiorata fino al punto di spegnersi completamente. Sembrava dunque non esserci rimedio. Per il fegato, in effetti, il trapianto non è stato possibile. Ma per i reni si è deciso un approfondimento seguendo diversi percorsi: una biopsia, una valutazione della perfusione, il tentativo di rivitalizzazione in macchinario. "Un lavoro corale - spiega Luigi Biancone, direttore della Struttura complessa di nefrologia, dialisi e trapianto - motivato dal dovere di fare il massimo per realizzare il generoso desiderio di donazione. Ma che ha sempre tenuto come punto fermo la sicurezza del ricevente".  La biopsia (realizzata dagli anatomopatologi di Mauro Papotti) ha fatto emergere segni di danno significativi ma potenzialmente regredibili. I parametri di perfusione hanno evidenziato una iniziale difficoltà di circolazione che però è stata migliorata dalla macchina, che ha riportato i reni in condizione per il trapianto.

pubblicità

A procedere sono stati i chirurghi vascolari diretti da Maurizio Merlo, gli urologi di Paolo Gontero e gli anestesisti di Pier Paolo Donadio. "Quella notte - sottolinea Biancone - abbiamo ragionato in tanti, tutti insieme, incrociando i dati. E la strategia si è rivelata vincente".    La paziente, dopo il trapianto, è stata seguita con schemi farmacologici dedicati a favorire la ripresa dell'organo. Ha ripreso a orinare dopo qualche giorno - come previsto - e successivamente la funzione renale è salita a livelli ottimali.  "Questo risultato - osservano i responsabili dell'azienda sanitaria - apre nuovi scenari. La valutazione approfondita dei reni può evitare di perdere preziose occasioni di cura". 

Commenti

I Correlati

Feriozzi (Belcolle): "Terapia fatta in tempo e in modo appropriato può cambiare decorso, attenzione al sale"

Dispositivo impiantabile scherma cellule dal sistema immunitario

Prevenzione, nuove cure farmacologiche e terapia dietetetico-nutrizionale possono aiutare i pazienti a gestire nel tempo la malattia

La procedura comporta l'uso di una macchina di perfusione ipotermica, dispositivo ideato per pompare liquido di conservazione freddo sotto i 4 gradi centigradi nei reni del donatore per ottimizzarli per l'impianto

Ti potrebbero interessare

Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"

Perdonà: "E' con grande orgoglio che condivido i risultati dei primi 8 pazienti operati con il robot da Vinci Single Port"

A Napoli Onconnect: dalle fake news alla corretta informazione al paziente, appuntamento scientifico con clinici e comunicatori

Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci

Ultime News

Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure

La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing