Canali Minisiti ECM

Speranze per il cuore da una molecola che dilata le arterie

Cardiologia Redazione DottNet | 21/04/2018 20:02

Funziona come un sensore in grado di rilevare il flusso sangue

 Una molecola in grado di dilatare le piccole arterie potrebbe aiutare a sviluppare farmaci per curare problemi legati alla circolazione cardiovascolare, come aterosclerosi e ictus. A scoprirlo, un team dello Scripps Research Institute, centro di ricerca con sede a La Jolla (California).    I vasi sanguigni percepiscono cambiamenti nella velocità del flusso del sangue e questo meccanismo è fondamentale perché dilatandosi correttamente, consentono al corpo di abbassare la pressione sanguigna. Quando il meccanismo è compromesso è un precursore di malattie vascolari come ipertensione e ictus.

    "Nonostante l'importanza di questo processo, le molecole coinvolte nelle arterie per rilevare il flusso sanguigno sono rimaste finora sconosciute", afferma Ardem Patapoutian, uno degli autori dello studio pubblicato sulla rivista Cell. Su di esse si è concentrato il team che ha progettato una macchina capace di simulare il modo in cui il sangue esercita pressione sui vasi. Hanno quindi utilizzato questa macchina per testare una serie di linee cellulari, alcune delle quali presentavano mutazioni che hanno portato a una sovraespressione di proteine legate al rilevamento della pressione. I ricercatori hanno così individuato GPR68, proteina che funziona come un sensore in grado di rilevare il flusso sanguigno e di comandare ai piccoli vasi sanguigni chiamati arteriole di dilatarsi. Per questo, concludono i ricercatori, farmaci che attivano il GPR68 potrebbero un giorno essere utili per trattare le condizioni mediche, compreso l'ictus ischemico.

pubblicità

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Tra i pazienti con CLTI che avevano una vena grande safena adeguata per la rivascolarizzazione chirurgica, l'incidenza di un evento avverso maggiore dell'arto o di morte era significativamente inferiore nel gruppo chirurgico rispetto al gruppo endova

Il trattamento con Montelukast stimola il ripristino della connettività cerebrale promuovendo la maturazione di un tipo di cellule simil-staminali ancora presenti nel cervello adulto

Ischemia, l’impatto del deficit di vitamina D

Cardiologia | Medical Information Dottnet | 29/06/2017 10:02

Individuate nuove associazioni tra i livelli di vitamina D e il decorso clinico dei pazienti con ictus ischemico.

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Ti potrebbero interessare

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose

Una over-50 su 2 soffre di insufficienza venosa. I consigli dei flebologi

E' la nuova campagna promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Siprec), che mira a promuovere i benefici clinici, sociali ed economici che derivano dal seguire le terapie nelle malattie croniche cardiometaboliche

Ultime News

I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”