Nello studio internazionale sono state considerate 11 patologie tumorali con i dati del Cancer Genoma Atlas
L'analisi di big data è stata usata anche nella lotta contro i tumori, applicata al Cancer Genome Atlas, il più grande database mondiale di dati oncologici, e un gruppo di ricerca internazionale è riuscito a identificare i geni chiave associati a diverse patologie, isolando anche alcune delle principali funzioni biologiche coinvolte. Lo rende noto il team dell'Università di Bologna che ha partecipato allo studio, pubblicato su Nature Communications ("Network integration of multi-tumour omics data suggests novel targeting strategies") insieme a ricercatori della Northeastern University (Usa) e della Universidade Federal de Santa Maria (Brasile).
Dall'innovativo metodo di analisi, affermano, potrebbero arrivare nuove terapie farmacologiche antitumorali mirate. Sono state considerate 11 diverse tipologie di tumore, estraendo i dati genetici e fenotipici di quasi 2.400 pazienti. Le informazioni sono state poi mappate su una rete di circa 800 geni già noti per il loro ruolo nei meccanismi tumorali. "Grazie a questa analisi - spiega Daniel Remondini, ricercatore di Bologna che ha coordinato lo studio - siamo riusciti ad identificare alcune delle principali funzioni biologiche coinvolte nei tumori studiati". Tra queste c'è ad esempio l'attività del proteasoma, uno "spazzino cellulare" che rimuove le parti di proteine non più funzionanti, o l'instabilità cromosomica, che può generare mutazioni in grado di rendere il tumore più aggressivo o più resistente alle terapie.
fonte: Nature Communications
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