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Ex specializzandi, lo Stato rischia un esborso di 10 miliardi

Professione Redazione DottNet | 16/11/2018 19:08

Coinvolti 56mila medici nell'adeguata remunerazione per gli specializzandi 1993-2006

Già poco dopo il recepimento delle Direttive Comunitarie che prevedevano l'adeguata remunerazione per gli specializzandi 1993-2006 lo Stato italiano è tornato ad essere inadempiente rispetto all'obbligo comunitario. A evidenziarlo in un parere pro veritate il professor Sergio Di Amato, già magistrato e Presidente della Terza Sezione civile della Corte di Cassazione, veste nella quale ha maturato una approfondita esperienza sui temi della responsabilità civile. "L'adeguata remunerazione - spiega in una nota la Consulcesi - mira a garantire che i medici in questione dedichino alla loro formazione pratica e teorica tutta la propria attività professionale per tutta la durata della settimana lavorativa, consentendogli di essere affrancati dalle preoccupazioni esistenziali.

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In mancanza di ciò, secondo l'analisi di Consulcesi, il rischio di esborso da parte da parte dello Stato ai medici coinvolti, oltre 56mila, supera i 10 miliardi di euro: "Questo parere, autorevole e indipendente - evidenzia il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella - segna un'ulteriore svolta a favore di medici specialisti, rafforzando quelle tesi da noi sempre sostenute. Una conferma e un ulteriore stimolo per tutti gli ex specializzandi penalizzati dallo Stato, a portare avanti le azioni legali già avviati e intraprenderne di nuove per poter ottenere il diritto negato".

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