Coinvolti 56mila medici nell'adeguata remunerazione per gli specializzandi 1993-2006
Già poco dopo il recepimento delle Direttive Comunitarie che prevedevano l'adeguata remunerazione per gli specializzandi 1993-2006 lo Stato italiano è tornato ad essere inadempiente rispetto all'obbligo comunitario. A evidenziarlo in un parere pro veritate il professor Sergio Di Amato, già magistrato e Presidente della Terza Sezione civile della Corte di Cassazione, veste nella quale ha maturato una approfondita esperienza sui temi della responsabilità civile. "L'adeguata remunerazione - spiega in una nota la Consulcesi - mira a garantire che i medici in questione dedichino alla loro formazione pratica e teorica tutta la propria attività professionale per tutta la durata della settimana lavorativa, consentendogli di essere affrancati dalle preoccupazioni esistenziali.
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Resta il vincolo di coerenza con la pratica medica: il certificato dev’essere fondato su dati rilevati in modo conforme, anche se a distanza. I dubbi
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La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
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