Interessati circa 25mila medici. Le prime uscite sono previste ad aprile. Intanto scatta la soglia dei cinque mesi
In attesa del decreto del Governo su Quota 100 e Reddito di cittadinanza, slittato alla prossima settimana, si prepara un trimestre molto "freddo" per le uscite verso la pensione. Per i pensionamenti con la cosiddetta Quota 100 per i quali si stanno limando gli ultimi dettagli le prime uscite sono previste per il primo aprile e nel frattempo è scattato lo scalino di cinque mesi sia per la pensione di vecchiaia sia per quella anticipata. In pratica tra gennaio e marzo va in pensione solo chi ha compiuto 67 anni di età (e quindi è nato entro marzo del 1952) oppure ha già maturato 43 anni e tre mesi di contributi (42 e tre mesi se donna) e quindi ha cominciato a lavorare prima del 1 gennaio 1976 (1 gennaio 1977 per le donne). Al provvedimento sono interssati circa 25mila medici.
Le donne nate nel 1952 per altro sono già in gran parte andate in pensione nel 2016 grazie alla salvaguardia che consentiva di uscire con 64 anni di età e 20 di contributi oltre i sette mesi di aspettativa di vita.
L'Inps intanto si sta preparando al "superlavoro" legato alle nuove richieste di pensione con Quota 100 e a quelle per il Reddito di cittadinanza. Non dovrebbero comunque esserci ritardi dato che si useranno per verificare le domande i mesi previsti per la decorrenza (tre per la finestra dei privati, sei per i lavoratori pubblici) ma è probabile che si debba nella sostanza legare l'inizio della decorrenza ai requisiti raggiunti e non al momento nel quale si fa la domanda. In questo ultimo caso infatti dovrebbe slittare l'accesso alla pensione dato che non sarà possibile presentare le domande telematicamente prima di alcune settimane.
"Il primo aprile - spiegano all'Inps - dovremmo essere pronti a liquidare le prime pensioni per chi esce con la cosiddetta Quota 100 mentre per fine aprile dovremmo essere in grado di pagare i primi sussidi del Reddito di cittadinanza. Per gli applicativi informatici e per adeguare il sistema ci vuole del tempo, circa tre mesi, ma se il decreto viene approvato presto riusciremo ad essere pronti. Stiamo già lavorando ma abbiamo bisogno delle nome approvate".
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Per i periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995 si deve calcolare il 2,5 % per anno d’anzianità contributiva anche per chi ha compiuto 65-66 anni
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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