Il fatturato totale è di 21,8 miliardi di euro, +2,4% rispetto al 2017
Il mercato totale del farmaco da prescrizione in Italia (ospedaliero e farmacia) chiude in crescita il 2018, raggiungendo un fatturato totale di 21,8 miliardi di euro, +2,4% rispetto al 2017. L' andamento del mercato a valori è quindi in crescita, anche se si registra un rallentamento rispetto agli anni precedenti. Ad analizzare lo scenario è Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica. L' andamento del canale ospedaliero nel 2018 risulta in crescita del 4% a 10,8 miliardi (valorizzato a prezzo medio ponderato, sulla stima del prezzo reale di acquisto tenendo conto degli sconti).
Nel 2018, si vede soprattutto una crescita dei consumi dei farmaci oncologici sia a volumi (+12,7%), sia a valori (+23,1%).
Inoltre continua il piano di eradicazione farmacologica dell' epatite C. Si nota un calo sia a volumi (-4,1%) sia a valori (-15,9%) dei farmaci Hcv grazie alla progressiva diminuzione dei pazienti affetti da questa patologia. Nel 2018 il fatturato lordo per i farmaci per l' epatite C si attesta a circa 1,4 miliardi di euro, ben lontano dal picco di 2 miliardi del 2016. Sempre in area acquisti diretti (ospedaliera), è da evidenziare la distribuzione in nome e per conto (Dpc), una modalità di dispensazione di alcune categorie di farmaci, soprattutto per patologie croniche, da parte delle farmacie, introdotta sia per ridurre il costo d' acquisto, sia per migliorare la capillarità della distribuzione. La distribuzione in nome e per conto registra un importante aumento a 2,3 miliardi (+13,7%).
In questo comparto si rafforza la leadership della classe degli anticoagulanti di nuova generazione (Noa) che rappresentano il 15% del totale a valori e circa il 50% dell' incremento. Il consumo dei farmaci da prescrizione di fascia A e C in farmacia flette del 2,3% a 8,6 miliardi di euro, di cui 6,7 miliardi rimborsati dal Ssn. Oggi la dispensazione dei farmaci più innovativi e, pertanto, più costosi avviene attraverso l' ospedale o l' Asl con l' obiettivo di ridurre i costi attraverso l' acquisto diretto di medicinali dall' industria farmaceutica. Ma questo ha influito sui ricavi della farmacia. Inoltre, hanno un peso sempre più rilevante i prodotti equivalenti (generici), che garantiscono un risparmio rispetto ai prodotti originali di cui è scaduto il brevetto.
I volumi dei farmaci di classe A - prodotti essenziali il cui costo è a carico dello Stato e che rappresentano quasi l' 80% del valore dei farmaci etici in farmacia - sono sostanzialmente invariati rispetto all' anno prima. In questo comparto sono i farmaci gastroprotettori a risultare primi in termini di spesa, nonostante la quota di acquisto privato (senza rimborso Ssn) sia rilevante per questa categoria di farmaci (circa il 20% a volumi). Il mercato dei farmaci per l' ipercolesterolemia, che occupano la seconda posizione in termini di spesa, con un peso del 6% sul totale rimborsato, si è ridotto del 25% a causa della scadenza del brevetto di rosuvastatina e di ezetimibe e la conseguente genericazione. Per quanto riguarda i farmaci di fascia C - il cui rimborso non è concesso dal Ssn e che quindi sono a carico del cittadino - si segnala un andamento stabile sia a volumi che a valori (1,9 miliardi di euro).
Prosegue la crescita del mercato dei farmaci generici equivalenti in farmacia che sono ormai considerati intercambiabili rispetto al farmaco originale e pertanto sono un' opzione terapeutica alternativa a basso costo. I farmaci equivalenti di classe A e C hanno raggiunto una quota di mercato in farmacia del 26% a volumi. Il ricorso ai prodotti equivalenti continua a essere più alta al nord (31,7% quota mercato a volumi) e al centro (26,4%). Mentre al sud il consumo di prodotti equivalenti resta più basso con una quota a volumi del 19,9%. La spesa aggiuntiva a carico del cittadino per acquistare il prodotto branded è stato di oltre un miliardo di euro nel 2018.
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