E' preceduta da sintomi con flash e riduzione del campo visivo
Una mutazione genetica è all'origine dell'emicrania con aura, ovvero una particolare forma di mal di testa preceduta da una serie di sintomi neurologici che riguardano la vista, come la comparsa di flash. Il meccanismo è stato scoperto grazie a uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Neuron. L'emicrania è uno dei disturbi più diffusi al mondo, colpisce in modo regolare almeno il 15% della popolazione e presenta diverse cause, da quelle genetiche a quelle ormonali, fino a quelle dovute ad ambiente o stili di vita. In circa il 20% dei casi, soprattutto tra le donne, si tratta di emicrania con aura, ovvero è caratterizzata da un mal di testa intenso e pulsante, preceduto da sintomi neurologici transitori, come la comparsa di rapidi flash luminosi davanti agli occhi e un'alterazione parziale del campo visivo, come se si osservasse attraverso un cannocchiale. In questo caso la causa è l'irritabilità elettrica dei neuroni sensoriali, che viene controllata dai canali ionici, TRESK e TREK, ovvero proteine che attivano o disattivano i neuroni stessi e che possono causare l'irritabilità elettrica dei neuroni. I ricercatori dell'Istituto di Neuroscienze dell'Università di Barcellona, hanno individuato una mutazione nel gene che codifica il canale ionico TRESK provocando un aumento dell'attività neuronale e dunque al dolore tipico dell'emicrania "con aura". Il nuovo studio, secondo i ricercatori, aprirà nuovi percorsi per progettare future terapie.
fonte: neuron
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina
Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine, pubblicato su Nature Neuroscience
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina
Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine, pubblicato su Nature Neuroscience
Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci
"Tenere alti livelli di biosicurezza anche dopo la vaccinazione"
Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani
“Le sfide riguardanti il sistema sanitario italiano, in particolare la medicina di famiglia, sono complesse e richiedono un'ampia trattazione non riassumibili in articoli generici o comunicati stampa"
Commenti