Fondazione Italia in Salute, "è operativa ma mancano i decreti"
A due anni dal varo, la cosiddetta 'legge Gelli', cioè la prima che ha regolato la responsabilità professionale dei medici, è applicata solo in alcune regioni. Lo affermano gli esperti della fondazione Italia in Salute, presieduta dallo stesso ex senatore, durante un convegno a Roma. "I risultati del nostro studio sull'applicazione della legge rappresentano il paese Italia - ha affermato Gelli -. In alcune aree è applicata, in altre no, ma ha sicuramente avuto il merito di iniziare a far parlare di questi temi". Secondo i dati presentati al convegno ad esempio i centri per la gestione del rischio sanitario, previsti dalla legge, mancano in Campania, Calabria, Sicilia, Val d'Aosta e Trentino Alto Adige, e non ci sono dati aggiornati istituzionali su rischi e contenziosi, con gli ultimi che risalgono al 2015.
Con meno fondi disponibili, le risorse per la valorizzazione del personale sanitario – un punto cruciale per contrastare l’emorragia di medici e infermieri verso il settore privato o l’estero – verranno necessariamente ridotte
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"Questa innovazione permette di esplorare virtualmente i risultati, la velocità, i tassi di errore "
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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