Oggi il 54% degli uomini e il 63% delle donne colpiti dal cancro sconfiggono la malattia
Oggi il 54% degli uomini e il 63% delle donne colpiti dal cancro sconfiggono la malattia. In un ventennio (1990-2009) la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è aumentata rispettivamente del 15% e dell'8%. Un obiettivo raggiunto grazie alle campagne di prevenzione e ad armi sempre più efficaci, come quelle che rientrano nell'oncologia di precisione. A sottolinearlo sono gli oncologi riuniti per un convegno nazionale organizzato dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom)e Fondazione Aiom. "Ogni persona colpita dal cancro presenta caratteristiche che la differenziano dagli altri pazienti oncologici - afferma Stefania Gori, presidente nazionale Aiom -. Per questo si parla di oncologia di precisione: grazie a dati biologici e clinici, è possibile individuare le caratteristiche del cancro che colpisce la singola persona e costruire una terapia su misura. Oggi sappiamo che non esiste 'il' tumore ma 'i' tumori, e che la malattia si sviluppa e progredisce diversamente in ogni persona. Le conoscenze delle alterazioni genetiche e molecolari dei tumori sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, anche grazie alla disponibilità di nuove tecniche di indagine"
In particolare, spiega, "è stato possibile individuare, in alcuni sottotipi tumorali, peculiari alterazioni genetico-molecolari che rappresentano non solo la causa di alcuni tipi di neoplasie ma anche i punti deboli che possono essere attaccati". Queste alterazioni, chiamate anche biomarcatori, permettono di individuare i pazienti che possono rispondere alle terapie target (cioè a bersaglio molecolare), disegnate per colpire in maniera precisa e specifica il bersaglio a cui sono destinate. Anche l'immuno-oncologia, che si fonda sul potenziamento del sistema immunitario contro il tumore, sottolinea Gori, "rientra nel concetto di oncologia di precisione". L'obiettivo è dunque la precisa selezione del paziente in relazione alle caratteristiche molecolari della neoplasia: "Vi è infatti, nei pazienti accuratamente selezionati, il potenziale maggior beneficio ottenibile", conclude il presidente della Fondazione Aiom Fabrizio Nicolis
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