Canali Minisiti ECM

Il 92% dei finanziamenti per la ricerca clinica arriva dalle imprese

Aziende Redazione DottNet | 07/11/2019 14:19

Dal 2014 al 2018 in media solo il 4% è finanziata da enti pubblici

Le imprese trainano la ricerca clinica in Italia, contribuendo in media, negli ultimi 5 anni (2014-2018), al finanziamento degli studi clinici per farmaci e dispositivi medici in una quota pari al 92%. Mentre il finanziamento pubblico è stato, nello stesso arco di tempo, solo il 4%, con una restante quota coperta dal contributo dei cittadini e dell'UE. A fare il punto è il Libro Bianco "Il valore della ricerca clinica indipendente in Italia", realizzato dalla Fondazione Fadoi (Federazione dei dirigenti ospedalieri internisti) e dalla Fondazione Roche, presentato a Roma presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico. In particolare, dai dati elaborati, osserva Claudio Jommi di Cergas-SDA Bocconi, "emerge che nel 2016 i finanziamenti per la ricerca clinica sono ammontanti a 788 milioni di euro, di cui il 7,5% erogato dallo Stato, l'89% dalle aziende e il resto da fondi UE e dai cittadini tramite il 5 per mille.

pubblicità

Ma nel 2017, sul totale di circa 753 milioni, la quota a carico dello Stato, attraverso Aifa e Ministero della Salute, è scesa all'1%, mentre il contributo delle aziende è salito al 96%".  La ricerca finanziata dalle imprese, oltre a rappresentare la quota maggiore del finanziamento totale, spiega Gualberto Gussoni, direttore scientifico di Fadoi, "fornisce un aiuto importante al Servizio Sanitario nazionale, in termini di costi evitati in seguito alla somministrazione a titolo gratuito di farmaci oggetto di sperimentazione sponsorizzata ai pazienti arruolati nei trial". Ad esempio, precisa, "nell'oncoematologia, area che rappresenta oggi quasi il 60% dei trial clinici, ogni euro pagato dall'azienda privata per la sperimentazione di farmaci corrisponde a più di 2 euro di risparmio per la sanità pubblica e pari a un totale di circa 400 milioni l'anno".

Commenti

I Correlati

L’obiettivo comune della collaborazione è contribuire al progresso scientifico e migliorare il percorso di cura dei pazienti attraverso una cooperazione in termini di ricerca, sviluppo e innovazione

L'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale

L'obiettivo è garantire sopravvivenza e migliore qualità di vita

I pensieri e le esperienze delle pazienti di Salute Donna Onlus ispirano “Note di Vita”, un decalogo che aiuta a comprendere stati d’animo ed emozioni di chi convive con una diagnosi di tumore al seno avanzato. Dal 13 ottobre online sui canali social

Ti potrebbero interessare

L’obiettivo comune della collaborazione è contribuire al progresso scientifico e migliorare il percorso di cura dei pazienti attraverso una cooperazione in termini di ricerca, sviluppo e innovazione

L'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale

Il farmaco è indicato per il trattamento dell'ipertensione arteriosa polmonare e altre condizioni respiratorie

"Governo e azienda insabbiano effetti collaterali con cavilli"

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto