
A causa della paura di perdere il posto di lavoro
"Tra i medici stranieri in Italia non viene denunciato l'80% delle aggressioni subite per paura di perdere il posto e di essere tacciati di vittimismo". Lo affermano l'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il movimento internazionale interprofessionale Uniti per Unire, che esprimono solidarietà a tutti i professionisti della sanità che hanno subito aggressioni. Negli ultimi 4 anni, rileva l'Amsi in una nota, "sono aumentate del 35% le aggressioni nei confronti di medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, dentisti e personale amministrativo e di accettazione presso le strutture sanitarie pubbliche e private. Nella maggioranza dei casi non vengono denunciate e comunicate all'esterno per vari motivi come paura di denunciare e non sentirsi protetti dalle strutture sanitarie stesse".
Con meno fondi disponibili, le risorse per la valorizzazione del personale sanitario – un punto cruciale per contrastare l’emorragia di medici e infermieri verso il settore privato o l’estero – verranno necessariamente ridotte
All’Università Campus Bio-Medico di Roma l’evento accademico nazionale dopo il Memorandum MUR–CRUI–Farmindustria
Anelli (Fnomceo): sia una svolta per la sanità e per i professionisti. Di Silverio (Anaao): Siamo a un bivio, o si investe sull'Ssn o si chiude
"Questa innovazione permette di esplorare virtualmente i risultati, la velocità, i tassi di errore "
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti