L'inibizione dell'enzima solubile epossido-idrolasi (Seh) migliora la risposta del corpo e riduce il deterioramento e la morte dei neuroni
Inibire un enzima può ridurre il processo di infiammazione dei neuroni dei malati di Alzheimer. A dirlo è un lavoro dell'Università di Barcellona che, sulla rivista scientifica Neurotherapeutics, ha pubblicato i risultati di uno studio che mostra come l'inibizione dell'enzima solubile epossido-idrolasi (Seh) migliora la risposta del corpo e riduce il deterioramento e la morte dei neuroni che causano questo tipo di demenza. Questi risultati, condotti sui topi, confermano il ruolo dell'enzima nell'evoluzione dell'Alzheimer e indicano la sua inibizione come potenziale strategia terapeutica per questa patologia oltre che per altre che causano la neuroinfiammazione.
L'enzima Seh è presente in tutto il corpo ed è relativamente abbondante nel cervello, sia di umani sia di topi. Fa sì che gli acidi epossiacetroatenoici (Tse), molecole che riducono la risposta infiammatoria in condizioni patologiche come l'ipertensione o il diabete, perdano la loro attività antinfiammatoria e causino persino un'infiammazione. Sulla base di questo contesto, i ricercatori hanno analizzato gli effetti dell'inibizione della Seh su due cavie che avevano la malattia di Alzheimer. Una volta stabilito che l'enzima Seh può essere un nuovo obiettivo terapeutico contro l'Alzheimer, i ricercatori hanno usato tre suoi inibitori, strutturalmente diversi. I risultati hanno mostrato che tutti i composti utilizzati, indipendentemente dalla loro struttura chimica, erano in grado di prevenire il deterioramento cognitivo.
fonte: Neurotherapeutics
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