E' responsabile anche di un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare di infarto del miocardio e ictus
Grazie a una ricerca internazionale a cui ha partecipato la cardiologia universitaria di Pisa, si è fatto luce sull'efficacia dei farmaci allopurinolo e febuxostat per controllare i livelli di acido urico nel sangue, responsabile, oltre che di patologie come la gotta, anche di un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare di infarto del miocardio e ictus. Lo rende noto l'Ateneo pisano precisando che "lo studio, denominato Fast, è stato appena pubblicato sulla rivista The Lancet ed è stato coordinato da una commissione di cui fa parte Raffaele De Caterina, ordinario di cardiologia dell'Università di Pisa e direttore dell'unità operativa di cardiologia 1". "Il trattamento e la prevenzione delle manifestazioni cliniche legate all'acido urico - osserva De Caterina - è oggi affidato sostanzialmente a due farmaci, allopurinolo e febuxostat, quest'ultimo più efficace nel ridurne i livelli ematici. L'uso di questo farmaco era stato però limitato dal sospetto di un aumento degli eventi cardiovascolari emerso in uno studio americano.
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