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Medici vaccinatori in pensione: chi avrà il taglio del vitalizio

Previdenza Redazione DottNet | 20/04/2021 21:18

Pronto un emedamento che corregge la norma incriminata

Sono in estrema difficoltà i medici pensionati, sia ex ospedalieri sia ex convenzionati, che hanno dato la loro disponibilità a tornare in campo, con incarichi retribuiti a tempo determinato, per l’emergenza epidemiologica in atto. Infatti, nella legge n. 29/2021 di conversione del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, è stato inserito un emendamento proposto dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, che prevede la sospensione del trattamento previdenziale per tutti i medici collocati in quiescenza a cui vengano conferiti, dalle aziende sanitarie e socio-sanitarie, gli incarichi retribuiti in relazione all’emergenza Covid-19, in deroga dell’art. 5, comma 9 del DL 95/2012. Questo il testo dell’articolo nella sua formulazione definitiva:  "Art. 3-bis. - (Incarichi retribuiti al personale sanitario collocato in quiescenza) 1. In relazione allo stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 le aziende sanitarie e socio-sanitarie, in deroga all'articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, possono conferire incarichi retribuiti, con scadenza non oltre il 31 dicembre 2022, al personale sanitario collocato in quiescenza avendo maturato i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento di vecchiaia, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 11 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n. 60. Conseguentemente non è erogato il trattamento previdenziale per le mensilità per cui l'incarico è retribuito". 

Certamente l’estensore della disposizione voleva colpire i medici dipendenti in quiescenza (soprattutto gli ex ospedalieri), ma , visto come è stata formulata la norma, la sospensione del trattamento pensionistico dovrebbe interessare non soltanto i pensionati dell’Inps, ma anche quelli della Cassa dei Medici. Infatti, il testo dell’art. 5, comma 9, del Dl 95/2012 (citato dalla nuova disposizione), prevede per le pubbliche amministrazioni – compresi gli enti presenti all’interno del cosiddetto elenco Istat, fra i quali appunto è inserita anche la Cassa dei medici– un espresso divieto "di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza", ad eccezione di quelli a titolo gratuito. E su questo punto il Ministero della Funzione Pubblica ha detto che gli interessati sono tutti gli ex lavoratori, sia dipendenti che autonomi, con pensioni erogate sia da istituti pubblici che dalle casse private. 

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Quindi, se i lavoratori della norma derogata dalla nuova disciplina che consente l’attribuzione di incarichi ai pensionati sono anche i medici ex convenzionati, il blocco recentemente introdotto dovrebbe riguardare anche le loro pensioni. Sembrano invece esclusi dalla sospensione delle pensioni quei medici che, pur essendo in quiescenza, sono stati arruolati come vaccinatori secondo le regole del "Piano nazionale vaccini", di cui alla Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020). Per questi, infatti, il comma 462 prevede l’assunzione a tempo determinato in regime di somministrazione. 

Contro il blocco ha tuonato il Presidente Enpam Oliveti: "È curioso che un lavoratore autonomo libero professionista disponibile a fare un nuovo lavoro di utilità collettiva debba veder sospeso il reddito differito derivante legittimamente da un suo precedente lavoro. Assurdo che un medico che lavora e che rischia non venga pagato – continua Oliveti –. Chiediamo al governo e al parlamento di correggere questa stortura". 

Ma come debbono comportarsi quei medici pensionati che hanno già avviato un contratto del genere o si apprestavano a sottoscriverlo? Finora non risulta essere stato sospeso alcun trattamento pensionistico, anche perché l’Inps non ha ancora prodotto documentazione con istruzioni nel merito. Forse per gli interessati è il caso di attendere ancora qualche settimana prima di prendere una decisione definitiva, perché lo scenario potrebbe essere destinato a cambiare. Infatti la senatrice Maria Rizzotti, medico, iscritta all’Ordine di Torino, ha presentato un emendamento al Decreto legge Sostegni che sopprime la norma incriminata, correggendo così quella che appare come una colossale gaffe del legislatore.

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