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L'importanza del contatto pelle-a-pelle per un sano sviluppo del neonato

Pediatria Redazione DottNet | 13/05/2021 15:20

In quest’ottica SIN e Vivere Onlus, già dall’inizio della pandemia, hanno supportato le TIN ed i genitori, con indicazioni volte a mantenere l’apertura H24

Il contatto pelle-a-pelle è uno dei momenti essenziali per promuovere un sano sviluppo del neonato e per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiarne sempre, anche in epoca Covid. In occasione della Giornata Mondiale della Kangaroo Mother Care (KMC), che si è celebrata il 15 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e Vivere Onlus Coordinamento delle Associazioni dei Genitori, ribadiscono l’importanza di questa pratica per il corretto sviluppo dei neonati prematuri.

La KMC è il contatto pelle a pelle tra mamma o papà e bambino che viene tenuto nudo sul petto. È un metodo efficace per promuovere il legame precoce tra genitori e neonato prematuro e, già dalle prime ore di vita, contribuisce all’adattamento del piccolo alla vita extrauterina, apportando numerosi benefici. Consigliata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), numerosi studi dimostrano che la Kangaroo Mother Care può ridurre la mortalità ed i danni cerebrali, migliorare in modo significativo gli esiti a lungo termine dei neonati con peso alla nascita molto basso e promuovere il legame di attaccamento tra genitore e bambino. La KMC è considerata un vero e proprio intervento terapeutico per il neonato pretermine e per i suoi genitori, che non devono essere considerati solo dei semplici visitatori, ma caregivers primari e parte integrante delle cure. È pertanto fondamentale fare di tutto per sostenere questa vicinanza, nonostante i problemi causati dal coronavirus, che hanno creato non poche difficoltà nell’organizzazione dei reparti. 

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In quest’ottica SIN e Vivere Onlus, già dall’inizio della pandemia, hanno supportato le TIN ed i genitori, con indicazioni volte a mantenere l’apertura H24 e a non rinunciare al contatto skin to skin, prescrivendo le nuove regole da seguire. Tra queste, ad esempio, l’ingresso di un solo genitore alla volta, l’utilizzo di mascherine, la corretta igiene delle mani, il triage con controllo della temperatura e check-list sulle condizioni di salute di genitori e suggerendo anche l’esecuzione del tampone naso-faringeo durante le fasi di maggiore intensità dell’epidemia.

La Società Italiana di Neonatologia attraverso i gruppi di Studio della Care e della Qualità delle Cure ha promosso un’indagine, effettuata a febbraio – marzo 2021 alla quale hanno risposto 90 centri di Terapia Intensiva e subintensiva Neonatale (circa l’80% dei centri eleggibili). Da questa si evince che, in corso di pandemia da Covid-19, nel 67.8% dei centri è stata praticata o incoraggiata la KMC, ridotta di durata o frequenza nel 31% dei centri, sospesa solo nell’1.1% dei centri. Nonostante le evidenti difficoltà, allattamento al seno, contatto pelle a pelle in sala parto e Kangaroo Mother Care in TIN sono stati mantenuti e supportati in una alta percentuale di casi. Ciò grazie anche alle raccomandazioni della SIN, diventate standard di riferimento a livello nazionale ed internazionale.

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