Tecnica non invasiva rileva alterazioni in zone inaccessibili. Scova anche l'Alzheimer
Si basa sulla luce la nuova tecnica di diagnosi non invasiva che permette di riconoscere precocemente i tumori e alcune malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve a Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La tecnica utilizza in modo innovativo delle nanosonde per ottenere in modo non invasivo informazioni dall'interno di organi e tessuti. Si può applicare in tutti i casi in cui l'obiettivo da raggiungere è ad una profondità tale per cui altre tecniche di diagnosi esistenti, come i raggi X o la risonanza magnetica, non sono efficaci. Guidati da Giancarlo Ruocco dell'Iit e da Marco Leonetti del Cnr, i ricercatori hanno simulato in laboratorio la diffusione della luce in un sistema complesso come il corpo umano e ne hanno poi misurata la deformazione grazie a una nanosonda delle dimensioni 10.000 volte inferiori al diametro di un capello.
Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino
Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
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I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP
I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro
Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”
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