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Il lockdown ha spinto i giovani verso il fumo

Medicina Interna Redazione DottNet | 25/08/2021 14:10

Studio GB, aumentati i fumatori 18-34enni durante la pandemia

La pandemia fa dilagare i comportamenti nocivi per la salute, specie tra i giovani: tanti tra quelli di 18-34 anni hanno cominciato a fumare durante il lockdown, con la quota di fumatori in questa classe di età che rappresenta purtroppo oltre un quarto dei viziosi del fumo essendo salita dal 21,5% al 26,8%,.

Sono i dati riferiti dal Cancer Research britannico ed emersi da uno studio pubblicato sulla rivista Addiction. Lo studio ha coinvolto quasi 3200 individui cui è stato chiesto di dire quali e quanti cambiamenti di abitudini hanno adottato durante il primo lockdown, dalla dieta all'igiene delle mani, dal consumo di alcolici al fumo. È emerso che 652.000 giovani adulti in più fumavano bella primavera 2020 rispetto a prima della pandemia. "Il primo lockdown è stato un evento senza precedenti per quanto ha cambiato le abitudini quotidiane delle persone", ha affermato l'autore principale dello studio Sarah Jackson, della University College London, su BBC Health online.

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"Abbiamo visto che molti fumatori (specie tra le persone più in là con gli anni) hanno colto l'occasione per smettere di fumare, che è fantastico. Tuttavia il primo lockdown è stato un periodo di grande stress per molte persone e noi abbiamo visto un aumento del fumo e del consumo di alcolici tra le persone più duramente colpite dalla pandemia", ha aggiunto. Sarà importante valutare nel tempo l'impatto sulla salute di questi cambiamenti nei comportamenti delle persone.

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