L'indagine sui presunti concorsi universitari truccati è stata avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed Odontoiatria dell'Università Statale di Milano
C'è anche l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli (nella foto) tra i docenti indagati nell'inchiesta della procura di Milano su presunte iscrizioni e nomine irregolari per un episodio di turbativa e falso ideologico. Ieri mattina sono stati acquisiti documenti rilevanti da parte dei carabinieri del Nas di Milano nell'ambito di una inchiesta ordinata dal pm Luigi Furno e dall'aggiunto Eugenio Fusco nei confronti di 33 persone, tra cui 24 docenti delle università del capoluogo lombardo, Pavia, Torino, Roma e Palermo su irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso delle facoltà di medicina e assunzione di docenti e anche di assistenti e dirigenti ospedalieri.
Il terremoto che sta scuotendo quella che viene definita la casta degli intoccabili, ovvero i baroni delle università, ha visto in prima linea i Nas di Milano che hanno anche eseguito una serie di provvedimenti, in particolare quattro richieste di consegna di atti e documenti «con eventuale perquisizione in caso di mancata consegna», nove e inchieste di consegna di atti e documenti e nove decreti di esibizione di documentazione in originale, comprensivi dell'acquisizione del contenuto delle caselle di posta elettronica di 29 tra mail personali di docenti ed quelle mail da loro utilizzate presso gli Atenei.
L'indagine sui presunti concorsi universitari truccati è stata avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed Odontoiatria dell'Università Statale di Milano, come spiegano i carabinieri meneghini. L’indagine ha ad oggetto «più episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati - ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri - secondo criteri non meritocratici, ma volti a favorire specifici candidati tramite la preventiva “profilazione” dei bandi di concorso sul prescelto da favorire, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali».
Il ruolo di Galli
Massimo Galli in qualità di professore all’Università degli Studi di Milano, «dipartimento di scienze biomediche e cliniche» al Sacco, e di direttore del reparto di malattie infettive, avrebbe «turbato» con «promesse e collusioni», in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato «4 dirigenti biologi» per favorire in particolare «due candidate». Assunzioni che erano, invece, «fortemente» osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco. È uno degli episodi contestati, come si legge nel decreto dei pm. In particolare, Galli avrebbe truccato il «concorso» per favorire un candidato risultato vincente e avrebbe commesso un falso come componente della «commissione giudicatrice» sul verbale di «valutazione dei candidati» il 14 febbraio 2020. Avrebbe attestato che il «prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale», mentre fu «concordato» solo dopo, scrivono i pm. «Io rompo, di norma - spiega Gismondo -. Non ricordo esattamente tutti i passaggi ora, ma tutte le volte che ci sono stati concorsi, e ne ho fatto annullare uno a Palermo e ho denunciato altri casi, ho sempre cercato di riportare le situazioni alla legalità. Il periodo a cui fa riferimento l'indagine dei Nas, primavera 2020, e che mi cita per la mia contrarietà a uno schema apparentemente già definito e volto a favorire un candidato, è un comportamento in cui mi riconosco. All'epoca, in piena emergenza coronavirus, son stati fatti molti concorsi, non ricordo di preciso questo di cui si stanno occupando i Nas di Milano ma sicuramente se ho minacciato di ricorrere all'autorità giudiziaria ne avevo motivo».
Nel mirino anche il virologo Andreoni
Oltre a Massimo Galli, anche un noto virologo in prima linea durante l’emergenza Covid è indagato dalla Procura di Milano per la vicenda dei presunti concorsi pilotati di docenti e di personale sanitario e irregolarità nelle iscrizioni alle facoltà di medicina.È Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata. Andreoni, risponde di falso in concorso con Galli e altri colleghi, come componente della commissione giudicatrice del concorso bandito nel luglio 2020 per un professore di seconda fascia all’università di Torino.
Gli altri indagati
Della Statale di Milano ci sono Riccardo Ghidoni, professore di Biochimica nel dipartimento di Scienze della salute; Pierangela Ciuffreda, Gianguglielmo Zehender e Manuela Nebuloni tutti di Scienze biomediche e cliniche presso l'ospedale Sacco; Paola Viani, Alessandro Ennio Giuseppe Prinetti, Sandro Sonnino del dipartimento di Biotecnologie mediche e medicina traslazionale; Cristiano Rumio, associato presso il dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari; Pietro Allevi del dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche; Antonella Delle Fave del dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti; Francesco Auxilia, Gagliano Nicoletta, entrambi del dipartimento di Scienze biomediche per la salute; Tiziana Borsello, Angela Maria Rizzo del dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari; Agostino Riva, Antonio Schindler, professori associati presso il dipartimento di Scienze Biomediche e cliniche del Sacco. Altri indagati a piede libero arrivano da altre università. C'è Guido Angelo Cavaletti, professore ordinario di Anatomia umana e prorettore alla Ricerca alla Bicocca; Vittorio Luciano Bellotti del dipartimento di Medicina molecolare a Pavia; Claudia Colomba del dipartimento di Promozione della salute, medicina interna e specialistica di eccellenza dell'università di Palermo, Giuseppe Riva del dipartimento di Psicologia alla Cattolica di Roma; Claudio Maria Mastroianni del dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive alla Sapienza di Roma, Giovanni Di Perri del dipartimento di Scienze mediche a Torino e Massimo Andreoni e Malattie infettive presso dipartimento di Medicina dei sistemi a Tor Vergata, a Roma. I pm parlano di un sistema «clientelare», capace di inquinare in maniera costante la regolarità delle procedure di selezione. «Hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione» ai concorsi «sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità». È scritto nel provvedimento con cui la procura di Milano ha disposto perquisizioni e acquisizioni di documenti, anche informatici, nell’ambito dell’inchiesta su presunti concorsi universitari pilotati.
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