Carone (Aipo), dopo la pandemia siamo più consapevoli del nostro ruolo
La pandemia ha riportato il tema della salute al centro dell’attenzione politica: ecco perché sarà fondamentale impiegare al meglio le risorse del Pnrr con l’obiettivo di un miglioramento della salute respiratoria. Se ne è parlato nel corso della sessione ‘Pnrr e nuova sanità: prossimità, rete ospedaliera, rapporto con la medicina generale’, al il XXII Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana a Milano al Mico.
Mauro Carone, presidente eletto Aipo, ha sottolineato che “dalla pandemia è emersa una nuova pneumologia, consapevole del proprio ruolo, sempre più orientata alla razionalità piuttosto che all’empirismo. Vi è una forte necessità di passare dall’approccio tradizionale dell’indagine clinica a un maggiore contributo alla medicina di precisione”. Secondo Pasqualino Rossi della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, “abbiamo realizzato progetti importanti volti a valutare gli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane, tra cui le correlazioni fra temperature e inquinanti al Nord, Centro e Sud Italia”.
Per Luca Richeldi (nella foto), direttore Uoc Pneumologia alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università Cattolica del Sacro Cuore, “abbiamo di fronte un’opportunità unica. Le società scientifiche AIpo e Sip hanno il dovere di collaborare con le istituzioni affinché il tema della salute ritorni a essere al centro delle scelte politiche”. E ancora: “Il Pnrr ci fornisce le risorse economiche starà a noi utilizzarle in maniera adeguata riconoscendo le giuste priorità di investimento che possono avere impatto sulla salute respiratoria”
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Schillaci: stili di vita sani ed equo accesso alle cure per garantire futuro di benessere
Schillaci: "è volontà politica. Si risponda delle inadempienze"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Commenti