I genitori: perplessi ma green pass necessario per gare atletica e vita normale
"Il danno è irreversibile e permanente ed è stato dovuto al vaccino Moderna. Il ragazzo, di 16 anni, avrà diritto a un assegno bimestrale di 1.400/1.500 euro per 15 anni". Lo ha spiegato alla Dire l'avvocata del Codacons Cristina Adducci, che ha seguito il caso del giovane T., un ragazzo sempre stato in ottima salute che praticava atletica leggera a livello agonistico e che, come tanti suoi coetanei, la vaccinazione l'ha dovuta fare per poter continuare a praticare sport, fare le gare, avere una vita sociale normale come imposto dall'introduzione dal 'green pass'.
Il risarcimento per danni da vaccino
Si tratta di un risarcimento complessivo di circa 130mila euro corrispondente all'ottava categoria di danno, in una scala da 1 a 8, dove 1 è quella più grave, a cui avrà diritto il giovane sedicenne T., che a poche settimane dalla prima dose del vaccino Moderna ha iniziato ad avere puntini rossi sul corpo, poi ematomi, bolle di sangue sul palato fino al ricovero e alla diagnosi irreversibile di piastrinopenia autoimmune per cui ancora è sottoposto a cure molto pesanti.
L'avvocata del Codacons, che ha seguito il minore e la famiglia, tiene a ricordare le attività e le battaglie fatte dall'organizzazione a tutela dei cittadini, come, tra le altre, quella per calmierare il prezzo delle mascherine: "Non ci si vedeva chiaro- continua nella sua intervista alla Dire- e capisco che in pandemia non era possibile prevedere ogni cosa, ma tutti noi, pazienti, volevamo e vogliamo avere quante più notizie possibile che invece non venivano date o date in modo distorto. Abbiamo promosso l'emanazione del decreto sostegni per l'indennizzo che prima non era normato- spiega ancora l'avvocata- e infatti alle prime richieste veniva risposto 'picche' perchè la normativa era vigente solo per i danni da vaccini obbligatori o da trasfusione di emoderivati, ma non valeva per questo vaccino che sembrava però obbligatorio moralmente", aggiunge, ricordando il green pass e le sue conseguenze, dal lavoro ai mezzi pubblici, che di fatto hanno indotto molto persone a dover fare questa scelta per poter continuare a lavorare e a vivere normalmente.
T. aveva avuto covid asintomatico, poi questione 'green pass'
Come riporta la relazione dell'ematologo consulente di parte, professor Carlo Rumi: "Nel mese di ottobre 2020 T. ha contratto il Covid in forma asintomatica: è bastata una tachipirina e il Covid non ha avuto alcuna conseguenza sulla sua salute tanto che, cessato il periodo di isolamento domiciliare ha ripreso immediatamente gli allenamenti di atletica leggera. In data 10 agosto 2021, con diversi dubbi e perplessità e dietro suggerimento del medico di famiglia, lo abbiamo vaccinato- dichiarano i suoi genitori- e il medico vaccinatore ha proposto per T. un'unica dose di Moderna (0,5 ml pari a 100mcg di mRNA contro il 30 mcg della dose prevista per il vaccino Pfizer). Come genitori ci siamo convinti a vaccinarlo al fine precipuo di fargli ottenere l'agognato green pass e dargli la possibilità di una vita sociale normale, ivi compresa la possibilità di partecipare alle gare di atletica leggera. Il fatto di aver contratto in precedenza il virus- riportano ancora la mamma e il papà del giovane- non è stato ritenuto dal medico di famiglia sufficiente a fargli ottenere il green pass come guarito Covid poiché la malattia si era manifestata oltre il limite temporale previsto dal Decreto ministeriale, ovvero sei mesi".
Ma la vita 'normale' T. l'aveva prima del green pass e dopo aver superato in modo del tutto banale il Covid e l'ha perduta proprio dopo il vaccino.
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