Canali Minisiti ECM

Vaiolo delle scimmie, italiano il primo test rapido

Infettivologia Redazione DottNet | 04/08/2022 11:11

A metterlo a punto è stato il Consorzio Sannio Tech (Benevento) e la sperimentazione sarà condotta dall'ospedale Cotugno di Napoli

E' italiano il primo test rapido sul sangue per il vaiolo delle scimmie. A metterlo a punto è stato il Consorzio Sannio Tech (Benevento) e la sperimentazione sarà condotta dall'ospedale Cotugno di Napoli. "Speriamo di partire a fine estate, dopo il via libera del Comitato etico dell'ospedale", spiega all'Adnkronos Salute l'infettivologo del Cotugno Alessandro Perrella, che coordinerà la sperimentazione sull'uomo. "Il merito del test è dei colleghi del Sannio Tech che hanno avuto l'intuizione e le capacità di sviluppare in Italia questo primo test per il vaiolo delle scimmie. Non ci sono oggi test rapidi di questo tipo approvati - chiarisce Perrella - Ci sono dei test cinesi, ma non hanno avuto l'ok del ministero della Salute, mentre il nostro ha le caratteristiche per ottenere il via libera".

Il prossimo passo ora è "avere la certezza che funzioni anche fuori dal laboratorio, quindi in 'real life'", aggiunge l'infettivologo. "Grazie a questo test potremmo capire se è presente il virus o se una persona si è già immunizzata - precisa Perrella - Lo metteremo alla prova su un gruppo di pazienti ristretti e pensiamo che poi si potrà usare anche in chiave di screening per determinati soggetti, ad esempio chi è stato a contatto con pazienti o il personale sanitario"

pubblicità

Questa tipologia di test rapido, in cui basta una goccia di sangue, si basa sulla ricerca delle immonoglobuline G ed M nel sangue, la 'spia' che il vaiolo delle scimmie c'è o è passato. "Ma al momento il test si farà in ospedale con personale sanitario addestrato", puntualizza l'infettivologo. Sulla possibilità che partano in Italia le vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie - i casi confermati nel Paese sono 505 secondo l'ultimo aggiornamento - "bisognerebbe fare una serie di valutazioni su alcune categorie a rischio - dice Perrella - penso agli under 45-50 che non sono stati vaccinati in passato" contro il vaiolo "o ai fragili. Ma senza clamore o paura. La malattia si tiene a bada, abbiamo un antivirale che funziona in fase acuta ed è stato già usato con successo in Usa durante un focolaio nel 2018. Oggi al Cotugno abbiamo 20 pazienti con vaiolo delle scimmie, tutti in isolamento a casa. Speriamo che la situazione rimanga così".

Commenti

I Correlati

Attenzione al Covid e all'Rsv. Pregliasco: "Significativo aumento delle infezioni da Sars-CoV-2 che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso"

Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo

Tra chi ha patologie croniche solo il 46% ha una percezione positiva

Il mancato raggiungimento comporta anche una perdita stimata di PIL pari a circa 11 miliardi di euro

Ti potrebbero interessare

Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori

Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna

Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine

Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età

Ultime News

Più letti