Dal prossimo anno cambieranno anche radicalmente le modalità di riscossione. Con l’obbligo di utilizzare il sistema pubblico PagoPA, sarà consentito solo il versamento in unica soluzione, con scadenza aprile
Mentre ancora si sta concludendo il pagamento dei contributi minimi Enpam 2022 (l’ultima rata scade il 30 novembre) è già giunto il momento di occuparsi degli importi richiesti per il prossimo anno.
Infatti, all’interno del bilancio di previsione dell’Enpam per l’esercizio 2023, che sarà approvato dall’Assemblea Nazionale alla fine di novembre, dovrà essere esposto l’importo dei contributi minimi obbligatori che tutti i medici e gli odontoiatri dovranno pagare anche nel 2023 in conseguenza dell’iscrizione all’Albo Professionale.
Conformemente a quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento del Fondo di Previdenza Generale, il contributo dovuto alla "Quota A" è determinato in misura fissa e per fasce di età, e viene annualmente rivalutato "in misura pari al 75% dell’incremento percentuale fatto registrare dal numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati elaborato dall’Istituto Centrale di Statistica fra il mese di giugno del secondo anno precedente a quello di pagamento ed il mese di giugno dell’anno immediatamente precedente il pagamento medesimo, maggiorato di un punto e mezzo percentuale".
Al fine di determinare l’importo dei contributi da porre in riscossione nell’anno 2022 si è proceduto in questo modo:
A questo punto l’aliquota ottenuta è stata maggiorata di un ulteriore 1,5%, arrivando all’aliquota finale del 7,35%, sulla base della quale sono stati incrementati i contributi del 2022. Pertanto, i contributi da porre in riscossione per l’anno 2023 sono risultati i seguenti:
Per gli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia ed in Odontoiatria non ancora iscritti all’Albo (dal 5° anno di corso in poi), l’ammontare annuo del contributo di "Quota A" corrisponde alla metà di quello previsto per gli iscritti fino ai 30 anni e, pertanto, per l’anno 2023, è pari ad € 128,87. Ricordiamo che in questo caso l’iscrizione all’Enpam è volontaria, ma molto consigliata, per aumentare la propria copertura previdenziale e godere dei benefici riservati agli iscritti (sussidi assistenziali e coperture assicurative in primis).
Infine, l’importo del contributo dovuto per il 2023 da parte degli iscritti che, entro il 31 dicembre 1989, avevano presentato istanza di ammissione al beneficio della contribuzione ridotta, in quanto titolari di altra copertura previdenziale obbligatoria, è pari ad € 938,75.
Considerando che per il 2023 il contributo di maternità è stato fissato, per tutti gli iscritti (ad eccezione degli studenti) in 69,70 euro, il pagamento ordinario complessivo che gli iscritti non aventi riduzioni per età si troveranno nella prossima cartella in riscossione alla data del 30 aprile 2022, sarà pari ad € 1.803,42.
Dal prossimo anno cambieranno anche radicalmente le modalità di riscossione. Con l’obbligo di utilizzare il sistema pubblico PagoPA, sarà consentito solo il versamento in unica soluzione, con scadenza aprile. La dilazione in quattro rate sarà sostituita dal pagamento in otto rate (da aprile a novembre) ma soltanto in caso di domiciliazione, sistema certamente molto comodo ma sgradito ad una certa fascia di iscritti, che hanno una certa avversione a consentire interventi esterni non singolarmente autorizzati sul proprio conto corrente.
Tuttavia, se non si vuole correre il rischio di dover pagare tutto l’importo in una volta sola, la strada della domiciliazione resta l’opzione migliore. Per attivarla, occorre compilare l’apposito modulo online direttamente dall’area riservata del sito Enpam entro e non oltre il 31 marzo di ciascun anno; è possibile richiederla anche dopo, ma in quel caso la domanda avrà effetto dall’anno successivo. Con la domiciliazione per la Quota A scatta in automatico anche quella per la Quota B (contributi proporzionali al reddito libero professionale prodotto).
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