Canali Minisiti ECM

Nuove opportunità terapeutiche nella Malattia di Alzheimer

Farmaci Redazione DottNet | 05/12/2022 17:01

Rispetto ad altri farmaci, lecanemab e donanemab mostrano un profilo di tollerabilità più soddisfacente per quanto riguarda gli eventi avversi

Qualcosa si sta muovendo nella cura della Malattia di Alzheimer, anche se la strada non ha ancora imboccato la discesa. Nelle ultime settimane, il mondo scientifico ha preso atto che la direzione intrapresa con le terapie biologiche dirette nei confronti di alcune forme di amiloide è quella giusta, ma esistono ancora diverse questioni da mettere in chiaro." Infatti - spiega il Prof. Alessandro Padovani, Direttore Clinica Neurologica Università di Brescia - gli ultimi risultati su due nuove molecole quali Donanemab e Lecanemab indicano che entrambe non solo riducono in tempi ridotti l’accumulo dell’amiloide nel cervello del 60% e l’accumulo di altre proteine correlate alla neurodegenerazione come la Tau, ma che grazie a questo inducono un chiaro rallentamento della progressione clinica. Un rallentamento medio del 30% rispetto a chi non assume la terapia e a chi non mostra un effetto biologico. In attesa di ulteriori conferme, è giusto sottolineare che questi farmaci appaiono efficaci anche in soggetti anziani già affetti da un decadimento cognitivo".

Rispetto ad altri farmaci, lecanemab e donanemab mostrano un profilo di tollerabilità più soddisfacente per quanto riguarda gli eventi avversi, in particolare lo sviluppo di edema cerebrale e di microemorragie, sebbene occorre ricordare che queste sono in parte più frequenti in color che assumono antiaggreganti e anticoagulanti. A conferma di questo, dobbiamo registrare i dati di un altro trattamento, Gantenerumab, l’unico che prevede la somministrazione sottocute. Infatti, a San Francisco sono stati presentati in anteprima i risultati di due studi clinici che hanno mostrato un effetto clinico meno significativo di quanto atteso in larga parte correlato ad un effetto biologico sull’amiloide limitato. Non sono chiari le ragioni di questo esito ma certo questo si aggiunge ai precedenti tentativi non arrivati a buon fine. Tra questi dobbiamo includere i dati relativi ad un antiaggregante della proteina TAU, la idrossimetitionina o blu di metilene, che non hanno mostrato un beneficio significativo. Invece, sono stati oggetto di grande interesse i risultati preliminari di due studi lo SMARRT e il FINGER, che hanno in comune l’adozione di un approccio non farmacologico e mirato alla prevenzione in soggetti adulti e anziani. Infatti, entrambi gli studi hanno riportato un effetto clinico significativo sulla incidenza di demenza nella popolazione sottoposta ad un trattamento mirato all’attività fisica, dieta equilibrata, controllo dei fattori di rischio cardiovascolare.

pubblicità

A conferma dell’importanza dei fattori di rischio, interessanti i dati a favore di farmaci ipoglicemizzanti in grado di contrastare l’insulina resistenza. Questi, così come una dieta chetogenica, potrebbero rappresentare una nuova frontiera per la prevenzione della Malattia di Alzheimer. Da qui, si fa sempre più forte la convinzione che è necessaria una diagnosi precoce e in questo contesto una nuova frontiera si è concretizzata. Ovvero la possibilità di individuare la malattia attraverso marcatori plasmatici. Numerose le evidenze a favore di questa possibilità tanto da ritenere che nei prossimi anni potremo davvero studiare l’effetto di terapie preventive in soggetti a rischio identificati attraverso un esame ematico.

Commenti

I Correlati

In questi giorni la pratica per renderlo rimborsabile e quindi utilizzabile negli ospedali è sotto la lente dell’Agenzia del Farmaco. L’iter è lungo, ma secondo gli esperti il via libera sarà a luglio

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Terapia sperimentata su 6 casi difficili da team italo-tedesco

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Ti potrebbero interessare

In questi giorni la pratica per renderlo rimborsabile e quindi utilizzabile negli ospedali è sotto la lente dell’Agenzia del Farmaco. L’iter è lungo, ma secondo gli esperti il via libera sarà a luglio

Terapia sperimentata su 6 casi difficili da team italo-tedesco

Studio sui topi, migliore risposta immunitaria

Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno