Lo rivela runa icerca pubblicata dal Journal of the American Heart Association e condotta da ricercatori del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo
Bere due o più tazze di caffè al giorno può raddoppiare il rischio di morte per malattia cardiovascolare tra le persone con ipertensione grave, ovvero con una pressione sanguigna oltre i 160/100 mmHg, ma non tra coloro che soffrono di ipertensione definita non severa. Invece una tazza di caffè o il consumo quotidiano di tè verde non aumenterebbero questo rischio. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata dal Journal of the American Heart Association e condotta da ricercatori del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo. Ricerche precedenti hanno osservato che bere una tazza di caffè al giorno può aiutare chi sopravvive a un infarto riducendo il suo rischio di morte e prevenendo infarti o ictus nelle persone sane.
Inoltre, altri studi hanno mostrato che bere regolarmente caffè può ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche come diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro e il rischio di depressione, anche se non si sa se l’effetto derivi dalla caffeina o da altri componenti della bevanda. Di contro, invece, è stato visto che troppo caffè può determinare un aumento della pressione sanguigna e portare ad ansia, palpitazioni cardiache e difficoltà a dormire.
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Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
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