Di Silverio, serve una legge strutturale per rimettere mano al sistema
Per i medici italiani sarà un 2025 "di grande mobilitazione, per un motivo molto semplice: la manovra economica - come abbiamo detto sin dall'inizio e come si è confermato - è offensiva per i professionisti, ai quali nulla è stato destinato concretamente". A dirlo all'Adnkronos Salute è Pierino Di Silverio, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, commentando la legge di Bilancio approvata. "Non si può pensare - afferma Di Silverio - che il Servizio sanitario nazionale possa prescindere dai professionisti, possa basarsi solo sul privato o possa, peggio, basarsi soltanto sull'intelligenza artificiale. Per i professionisti sanitari non c'è niente in questa Manovra. Niente se non briciole offensive, schiaffi continui".
Per questo, continua il leader sindacale, "la nostra protesta arriverà, se sarà necessario, anche in Europa. Chiameremo a raccolta tutti i medici. Nei prossimi giorni valuteremo molto attentamente le iniziative - spiega - sperando che ci possa essere un'unione professionale per dire 'no' allo smantellamento non soltanto del servizio di cure, ma anche del servizio professionale italiano di medici, di dirigenti sanitari e infermieri". L'augurio per il 2025 è "che ci sia una riforma del Servizio sanitario nazionale, perché occorre rimettere mano ad un sistema che ha 47 anni e va adeguato alle nuove esigenze sanitarie e professionali". E' l'auspicio di Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed per l'anno in arrivo. Serve, spiega all'Adnkronos Salute, "una legge strutturale nuova per il Ssn che non è adeguato alle attuali esigenze di cronicità, di prevenzione. E neanche alle esigenze di una categoria professionale sempre più ingabbiata in contratti che sono ormai di una tipologia vetusta".
"In merito alla cosiddetta riforma della medicina territoriale, prima di discutere dello status giuridico del medico di medicina generale, toccherebbe rendere edotta la popolazione sul tipo di assistenza che si vuole offrire"
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
Le problematiche legate alla salute, come la non autosufficienza, sono quelle che più preoccupano gli over 65 italiani
Sumai: "Bisogna facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche"
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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