Di Silverio e Quici: "Vorremmo conoscere le ragioni per le quali si continua a rimandare sine die la pubblicazione dell’atto di indirizzo del contratto dei medici e dei dirigenti sanitari"
L’incontro in Aran di ieri mattina per il rinnovo del contratto del comparto sanità conferma lo stallo dei mesi scorsi, lasciando in ostaggio medici e dirigenti sanitari che ancora attendono la pubblicazione dell’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative per il CCNL 2022-2024, dunque già ampiamente scaduto. Intanto, la prossima settimana si inizierà a discutere del contratto dei dirigenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici e la settimana successiva verranno definite le aree e i comparti per il 2025-2027, confronto propedeutico all’avvio delle contrattazioni per il nuovo triennio. «Vorremmo conoscere le ragioni per le quali si continua a rimandare sine die la pubblicazione dell’atto di indirizzo del contratto dei medici e dei dirigenti sanitari – dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario di Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed -.
AMOlp ha espresso forte preoccupazione per la continua erosione del valore delle prestazioni sanitarie, iniziata con l’abolizione dei tariffari minimi nel 2006
Secondo l’ultimo Monitoraggio Inps, da gennaio a marzo 2025 sono stati liquidati 194.582 nuovi trattamenti pensionistici. Di questi, solo 54.094 sono pensioni anticipate (dato ancora provvisorio), con un assegno medio di 2.065 euro
Anaao: "Criticità con il reclutamento del personale dall’estero e strutture complesse agli universitari". Cimo: "Sanciti principi che potrebbero trasformarsi in boomerang per fondi e carriere dei medici"
La sentenza ha messo in evidenza che il limite ordinario dei 70 anni è stato già ripetutamente derogato dal legislatore statale, al fine di fronteggiare la grave carenza di personale che affligge le aziende del Servizio Sanitario Nazionale
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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