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Cancro, Italia tra i Paesi a più bassa mortalità. Successo delle cure molecolari

Oncologia Redazione DottNet | 14/07/2009 21:29

Sono 1 milione e mezzo gli italiani che ce l'hanno fatta, ovvero che hanno combattuto e sconfitto un tumore in Italia, che oggi si colloca tra i paesi con la più bassa mortalità di cancro in Europa.

Di questi circa 400 mila avevano un tumore al seno. E' quanto emerso nel corso di un incontro promosso dal Comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze per la Vita. Un risultato importante raggiunto grazie ad un mix di eccellenza, ai successi della prevenzione, dei programmi di screening ed a trattamenti tradizionali' sempre più affinati, ma che è dovuto in parte anche all'utilizzo della Target Therapy', cioè delle terapie a bersaglio molecolare, che in 10 anni, dal 1998 al 2008, hanno ottenuto un aumento della sopravvivenza nei tumori di mammella, colon retto, rene e tumori stomali-gastrointestinali (Gist) di circa il 5 per cento.

E proprio il futuro ruolo delle terapie a bersaglio molecolare sono state al centro del convegno che ha riunito alcuni tra i massimi esperti del paese. ''Le terapie target hanno determinato benefici evidenti per i malati di tumore, in termini di riduzione della mortalità ma soprattutto di miglior qualità della vita'', ha spiegato il presidente del Comitato nazionale per la Biosicurezza Leonardo Santi, sottolineando che ''le molecole a bersaglio molecolare permettono di essere impiegate in pazienti selezionati, con un utilizzo mirato delle risorse''.

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Su un punto in particolare, gli esperti sembrano concordare: il futuro sarà sempre più rivolto alla personalizzazione delle terapie per colpire la singola neoplasia. Ma per farlo, aggiunge il coordinatore dell'incontro Leonardo Santi, ''va affinata la ricerca sui marcatori biologici, così da trattare solo chi risponde''. D'altronde, sottolinea Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Int Regina Elena Ircss Roma, ''è ormai improprio parlare di tumore al seno. Si deve utilizzare il plurale, perchè le differenze biologiche sono tante e tali da configurarsi come vere e proprie patologie diverse''. La buona notizia è che questa neoplasia è fra quelle che ''più hanno beneficiato della target therapy, che può portare alla guarigione''. Non è un caso, conclude Filippo De Braud, Direttore divisione Farmacologia Clinica e Nuovi Farmaci dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ''che ci sono oltre mille molecole in via di sviluppo, ogni due mesi ce ne sono 60 nuove in oncologia. Di queste 2/3 sono farmaci intelligenti''.

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