Una donna oggi cinquantaquattrenne ad inizio 2000 si sottopose ad un intervento di chirurgia estetica di mastoplastica additiva, ma le venne inserita una protesi di un tipo che poco dopo venne ritirata dal commercio: nel 2003 il seno cominciò a modificarsi e procurarle dolori.
Della vicenda - dopo che la donna, assistita dagli avvocati Chiara Rinaldi di Bologna e Francesca Giardini di Ravenna, ha presentato un denuncia - si occupa ora la giustizia penale. Il medico chirurgo è indagato per lesioni personali e il Gip di Forlì Giovanni Trerè su richiesta del Pm Filippo Santangelo ha nominato con la formula dell'incidente probatorio un perito, il medico legale Elke Otto, perchè faccia luce sulla vicenda. La donna quando cominciarono a manifestarsi i primi problemi, interpellò il chirurgo che aveva fatto l'intervento sentendosi rispondere che non doveva preoccuparsi.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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