Canali Minisiti ECM

Medico indagato dopo mastoplastica additiva: forti dolori alla paziente

Professione Redazione DottNet | 16/07/2009 17:45

Una donna oggi cinquantaquattrenne ad inizio 2000 si sottopose ad un intervento di chirurgia estetica di mastoplastica additiva, ma le venne inserita una protesi di un tipo che poco dopo venne ritirata dal commercio: nel 2003 il seno cominciò a modificarsi e procurarle dolori.

 Della vicenda - dopo che la donna, assistita dagli avvocati Chiara Rinaldi di Bologna e Francesca Giardini di Ravenna, ha presentato un denuncia - si occupa ora la giustizia penale. Il medico chirurgo è indagato per lesioni personali e il Gip di Forlì Giovanni Trerè su richiesta del Pm Filippo Santangelo ha nominato con la formula dell'incidente probatorio un perito, il medico legale Elke Otto, perchè faccia luce sulla vicenda. La donna quando cominciarono a manifestarsi i primi problemi, interpellò il chirurgo che aveva fatto l'intervento sentendosi rispondere che non doveva preoccuparsi.

pubblicità

La signora si rivolse allora ad un altro specialista, al quale mostrò la copia della cartella clinica dell'intervento: così scoprì che le erano state impiantate protesi poi ritirate dal commercio in quanto pericolose per la salute. Gli accertamenti diagnostici successivi hanno poi consigliato alla donna la rimozione immediata delle protesi. Così ha presentato la denuncia-querela per lesioni personali nei confronti del chirurgo estetico di Forlì-Cesena, che è assistito dall'avvocato Arginelli.

Commenti

Rispondi

I Correlati

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ti potrebbero interessare

La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate

Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro

Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti

Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"

Ultime News

Più letti