Avere a disposizione una fotografia di come ogni nuova tecnologia sanitaria possa essere utilizzata al meglio, per trarne i maggiori benefici a vantaggio sia del paziente che del Servizio sanitario nazionale. E' l'obiettivo del Centro nazionale di Hta (Health Technology Assessment) della Società italiana di medicina generale (Simg), il primo in Italia di questo genere, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di igiene del Policlinico Gemelli dell'Università Cattolica di Roma, diretto da Walter Ricciardi, e inaugurato ieri a Firenze nel corso di un seminario sul tema. "Vogliamo indicare la via per il buon uso delle terapie - spiega Claudio Cricelli, presidente della Simg - non solo prima della registrazione, ma soprattutto dopo l'introduzione in commercio. Siamo infatti in grado di realizzare un monitoraggio in tempo reale dei comportamenti dei medici in rapporto alle abitudini prescrittive e ai risultati ottenuti con l'impiego delle diverse risorse sanitarie, ad esempio di una soluzione farmacologica, di un dispositivo o di una terapia medica. In tal modo possiamo evidenziare i benefici che derivano da questi strumenti se usati in maniera appropriata e suggerire al nostro interlocutore, cioè al Ssn, le soluzioni da adottare".
Analisi preliminare all'introduzione delle tecnologie sanitarie e monitoraggio costante sono i principi ispiratori del Centro di Hta della Simg, che riunisce i risultati delle iniziative sviluppate negli anni dalla società scientifica dei medici di famiglia. Proprio per questo il Centro di Hta della Simg copre tutte le aree terapeutiche che interessano la medicina generale: "La nostra analisi - conclude Cricelli - si estende a tutti i farmaci inseriti nel piano terapeutico. Talvolta vi è l'illusione che, se usati dagli specialisti, portino a un risparmio e a un maggior rispetto dei criteri di appropriatezza. Vogliamo dimostrare che il medico di famiglia è la figura di riferimento per trarne i maggiori benefici sia in termini di costi che di efficacia". Clicchi qui per commentare.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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